Regia di Tim Fehlbaum vedi scheda film
"Sono morte persone innocenti in Germania, di nuovo. E abbiamo fallito. La Germania ha fallito". Sono le parole pronunciate da una traduttrice dell'emittente televisiva statunitense ABC, che - durante le olimpiadi di Monaco di Baviera del 1972 - riuscì a catturare in video i momenti più caldi dell'attacco terroristico palestinese ai danni degli atleti israeliani. Ma è proprio in quelle parole che sta lo spirito, smaccatamente propagandistico e infingardo, del film. Fermo restando che quell'atto terroristico fu un abominio, l'opera dello svizzero Tim Fehlbaum non si dà la minima pena di ricostruire, anche solo per sommi capi, quella vicenda. Al contrario, si concentra - con inevitabili spiegoni - sulle tensioni all'interno della testata televisiva, tra chi "vuole fare la storia" (come d'altronde recita il sottotitolo italiano del film), chi si fa degli scrupoli di ordine morale, sapendo che la diretta televisiva - seguita da quasi un miliardo di persone - avrebbe potuto costituire un'ulteriore passerella per i terroristi palestinesi e chi vorrebbe far calare il silenzio sull'intera vicenda. Se sul piano della messa in scena il film, girato quasi tutto all'interno della stazione TV, è ben poca cosa (nonostante qualche momento thrilling), su quello dei contenuti e dell'analisi storica è ributtante, nel suo essere ipocritamente descrittivo, finendo col rivelarsi meramente filisteo. Aveva fatto certamente meglio l'ebreo Spielberg vent'anni prima, con Munich, il film che ricostruiva la ricerca dei terroristi da parte del Mossad all'indomani di quel tragico 5 settembre 1972.
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