Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film
E'il dramma della distanza (geografica più che generazionale) tra un padre ed il proprio figlio, destinata a non colmarsi mai completamente; una distanza in parte imposta da esigenze superiori (il lavoro, l'autonomia del figlio, il desiderio del padre di non essergli di peso), ma alla quale, forse, non ci si oppone più di tanto. Ozu riesce sempre a farci riflettere su temi tradizionali (giapponesi ma non solo) ed immortali concernenti la famiglia: l'unità familiare, il rispetto per gli anziani, la tendenza che gli esseri umani spesso hanno di non manifestare mai pienamente i propri sentimenti ed affetti per i loro cari (rendendosi conto solo troppo tardi dell'inutilità del loro orgoglio imperturbabile e corazzato).
Un film drammatico, uno dei capolavori di Ozu (assieme a VIAGGIO A TOKYO e FRATELLI E SORELLE DELLA FAMIGLIA TODA).
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