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Sarah Bernhardt, la Divine

Regia di Guillaume Nicloux vedi scheda film

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La recensione su Sarah Bernhardt, la Divine

di alan smithee
6 stelle

locandina

Sarah Bernhardt, la Divine (2024): locandina

CINEMA OLTRECONFINE

"-Bisogna che il tuo cuore sanguini perché il pubblico senta qualcosa".

Nella Parigi del 1896 l'attrice teatrale Sarah Bernhardt (Sandrine Kiberlain) è all'apice della sua carriera.

Icona del suo tempo, influencer ante litteram, ma soprattutto star mondiale, la talentuosa interprete inizia anche una storia d'amore che, soprattutto a quei tempi, sfidava le rigide convenzioni.

Il suo amante infatti, il seducente Lucien Guitry (Laurent Lafitte), padre del noto attore e regista Sasha Guiltry, era in quegli anni un attore acclamato ed amato, ma più giovane di Sarah di ben sedici anni.

Ma Sarah non apprezzava solo i begli uomini, ma era solita frequentare anche donne, come la bella Louise (Amira Casar).

 

Sandrine Kiberlain

Sarah Bernhardt, la Divine (2024): Sandrine Kiberlain

Sandrine Kiberlain

Sarah Bernhardt, la Divine (2024): Sandrine Kiberlain

Spaziando audacemente entro tre fasi di vita e carriera della diva (procedendo a ritroso nel tempo si inizia dal 1915, poi si va al 1896 e si arriva al 1886), il film ricostruisce minuziosamente un ritratto di una donna indipendente e ambiziosa, ironica e sicura di sé, orgogliosamente femminista ed amante degli eccessi, ma anche generosa, predisposta a soffrire per la innata capacità di percepire i sentimenti in modo bruciante ed intenso.

E trovando, grazie a questa chiave percettiva, la forza di tradurre questi tormenti in prestazioni interpretative eccezionali, unisce, magistrali.

 

Sandrine Kiberlain

Sarah Bernhardt, la Divine (2024): Sandrine Kiberlain

Sandrine Kiberlain

Sarah Bernhardt, la Divine (2024): Sandrine Kiberlain

Guillaume Nicloux non realizza un biopic canonico nelle sue regole narrative, ma cerca di liberarsi dei luoghi comuni del genere per dedicarsi ad estrapolare una figura di donna anticipatrice e innovativa, quasi un alieno rispetto alla propria epoca.

Da parte sua la brava ed assai coinvolta Sandrine Kiberlain, pur di fatto somigliante proprio poco per fisicità al suo personaggio, si impegna con passione per tradurre i tormenti sentimentali, e anche fisici, propri di una vecchiaia caratterizzata da pesanti problemi fisici che comporteranno anche una amputazione d'arto, riuscendo ad entrare coerentemente nel personaggio, complesso e sfaccettato, che ha reso immortale ed iconica la figura dell'artista.

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