Regia di Francesco Patierno vedi scheda film
Devo ammettere che questo film mi ha sorpreso. Storie di ragazzi di un paesino vicino Napoli, senza la guida dei propri padri e che non riescono a cambiare il loro nefasto destino. Solo Matteo,quello che sembra diverso dal branco,timido e dallo sguardo malinconico cerca di riscattarsi dopo anni passati in galera e ora fuori per un permesso. Il giovane trentenne cerca di dare un senso alla propria esistenza e ritorna in paese, ripercorrendo i luoghi della sua giovinezza, rivivendo certe situazioni insieme ai "fantasmi" dei suoi amici. Ottimo lavoro del regista esordiente Francesco Patierno che riprende l'omonimo romanzo "Pater Familias" di Massimo Cacciapuoti e lo trasforma in questo film di denuncia sociale realizzato con un'attenzione particolare al tempo: presente e passato che si intrecciano in strani "passaggi cromatici" da una sequenza all'altra. Gli attori recitano in napoletano e in quasi tutte le scene compaiono i sottotitoli in italiano. Bravissimi tutti gli attori che riescono a dar vita ai propri personaggi con la massima naturalezza e un realismo sconcertante. Struggente la colonna sonora e interessante la scelta del regista di soffermarsi su alcuni particolari(ad esempio, il gattino sotto la carcassa di una macchina)per stemperare i momenti di tensione e per accrescere il senso di vuoto negli spettatori. Violenza,disperazione e una visione della vita pessimistica...non so perchè ma Pater Familias mi ricorda "Mary per sempre" di Marco Risi,anche se nel primo film i ragazzi "deviati" cercano solo i propri padri, mentre nel secondo la dimensione della dignità.
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