Matteo, trentenne, torna dopo dieci anni di assenza a Giugliano, nei pressi di Napoli. Improvvise e continue visioni del pssato si mescolano a quelle del presente. Un modo per ricostruire le vicende degli amici che non ci sono più: tra questi, Antimo, ucciso dai carabinieri dopo una rapina andata a male; Michele, massacrato da alcuni balordi per aver difeso una ragazza; Geggé che si toglie la vita dopo aver scoperto che il padre ha rubato i suoi risparmi; Anna, la ragazza con cui era fidanzato, violentata dal fratello per gelosia e vendetta e Rosa, vittima di un marito violento. Matteo è in realtà tornato per chiudere i conti in sospeso e soprattutto per aiutare Rosa a scappare dal marito.
Note
Folgorato dal romanzo _Pater Familias_ di Massimo Cacciapuoti, l'esordiente Francesco Patierno si allontana (anche letteralmente) dai luoghi comuni e, a differenza di molto "cinema di denuncia" demagogico e declamatorio, punta decisamente sulla messa in scena, in bilico tra due piani temporali (il passato e il presente) cristallizzati da insolite soluzioni cromatiche e da spostamenti quasi impercettibili di una cinepresa sempre nascosta (incredibile: anche agli stessi attori), che rapina il crudo realismo delle strade e degli interni con uno sguardo architettonico che riesce a essere lucido e appassionato, razionale e impulsivo. Un debutto di notevolissimo spessore.
Matteo (Luigi Jacuzio) è in carcere e riceve un giorno di permesso per andare al capezzale del padre morente. Questo fatto gli da l'occasione di rifare un po’ i conti col passato e con quello che resta del presente. Ripensa all’amico Gegè (Michelangelo Dalisi), morto suicida dopo che l’ennesimo tentativo di cambiare vita è andato in frantumi ; al cugino… leggi tutto
Dalla visione di “Pater Familias” risulta evidente che dietro la macchina da presa c’è uno staff tecnico di buon livello; la pellicola risulta infatti molto curata nella regia, nella colonna sonora e soprattutto nella fotografia. Per quanto riguarda quest’ultima, va sicuramente detto che da parte di Patierno c’è stata un’indubbia “ricerca” stilistica nell’utilizzo dei piani… leggi tutto
Seppur ben girato, con stile quasi documentaristico, ma con un eccesso di stacchi ed un commento musicale fastidioso, il film rivela una storia cinematograficamente poco interessante; è noioso quanto basta e ripetitivo quanto conta, e nulla aggiunge alle numerose e solite "opere prime di giovani autori italiani" che già tanto danno hanno prodotto alla nostra cinematografia.
Ritenta (o… leggi tutto
Io la chiamo sudditudine, ingenuamente, orgogliosamente, stupidamente. La sudditudine è tutto quel che rimane: è un’origine non ben definita (sud), è una condanna se non si riesce a prenderla…
Siamo nei meandri della malavita napoletana con tutti contro tutti e vendette senza una fine.Un film "brutto-sporco-cattivo" come raramente si vede al cinema.Si astenga chi va al cinema per vedere commedie e favolette....agli altri assolutamente imperdibile.
Matteo (Luigi Jacuzio) è in carcere e riceve un giorno di permesso per andare al capezzale del padre morente. Questo fatto gli da l'occasione di rifare un po’ i conti col passato e con quello che resta del presente. Ripensa all’amico Gegè (Michelangelo Dalisi), morto suicida dopo che l’ennesimo tentativo di cambiare vita è andato in frantumi ; al cugino…
Quando il mondo degli adulti si scollega cognitivamente dalle aspettative delle nuove generazioni e adolescenti senze più solide coordinate affettive oscillano tra vuoti esistenziali e l'anonimia di …
Il film è di una crudezza disarmante. Quasi non si riesce a credere che episodi come quelli del film accadono quasi tutti i giorni in quei luoghi;eppure è vero. Il regista abilmente mette in scena tutti i problemi con un attenzione veramente alta. Da premio...e da non perdere assolutamente,per non perdere di vista il reale a scapito delle tante falsità che ci propinano ogni…
Prendendo spunto da una bella playlist di Peppe Comune proviamo a rilanciare il tema "urbanistico" delle periferie nel cinema. Ma attenzione: periferia non è provincia. Per avere una periferia ci vuole una città, una…
(....). L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà ; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci…
Napoli (che come luogo emblematico è rappresentativo dell'intera regione Campania) è molto spesso vittima di pericolose forme di pressapochismo culturale. Quando se ne parla male,costretti dai contingenti…
Sconvolgente, brutale, ineluttabile. L'esordio alla regia di Francesco Patierno, dall'omonimo romanzo di Massimo Cacciapuoti, è un autentico pugno allo stomaco. Un tragedia moderna che conferma ancora una volta come le gravi colpe dei padri si ripercuotano inesorabilmente sui figli, aggiungendo miseria a miseria, sangue a sangue, morte a morte. "Pater familias (la definizione latina diviene un…
I paradossi di cui si nutre la (vostra) Modernità Interconnessa & Facebookiana. Dopo il tanto spellarSi le mani per le glorie 'da esportazione' di 'Gomorra', si vien puntualmente a scoprire che mezzo cast era…
Visto a distanza di quattro o cinque anni dalla sua realizzazione, Pater familias impressiona due volte perché avvera la sua triste profezia: non c’è possibilità di speranza in questo mondo criminale. Il crimine non è soltanto materiale ma anche interiore. Non sono soltanto il sangue a zampillare o le pistole a sparare, ci sono anche le tensioni cerebrali…
Durante una licenza premio ricevuta dal carcere di Secondigliano dove è detenuto, Matteo (Balsamo) torna a Casoria, il paesino dell'hinterland napoletano dove è cresciuto, dove ha visto morire diversi amici e dove sta organizzando la fuga di Rosa (Bonavolontà), costretta a un matrimonio riparatore. Raccontato con una diffrazione temporale che viene completamente sgretolata…
Devo ammettere che questo film mi ha sorpreso. Storie di ragazzi di un paesino vicino Napoli, senza la guida dei propri padri e che non riescono a cambiare il loro nefasto destino. Solo Matteo,quello che sembra diverso dal branco,timido e dallo sguardo malinconico cerca di riscattarsi dopo anni passati in galera e ora fuori per un permesso. Il giovane trentenne cerca di dare un senso alla…
Indubbiamente una sorpresa ritrovare raccontati con estrema semplicità luoghi e fatti di una realtà che vivo... La provincia di Napoli esce fuori vibrante e grida giustizia.
Cruda, vibrante, sorprendente opera prima di Francesco Patierno, giovane regista (classe 1964) proveniente dalla televisione, Pater Familias è un film di ostruzioni, di condizionamenti, di sbarre. Spaziali. Culturali. Mentali. L’influenza ammorbante del contesto non lascia scampo: sopruso, prevaricazione e aggressività dominano un mondo disertato dalla grazia, abbandonato dalla pietà,…
Dalla visione di “Pater Familias” risulta evidente che dietro la macchina da presa c’è uno staff tecnico di buon livello; la pellicola risulta infatti molto curata nella regia, nella colonna sonora e soprattutto nella fotografia. Per quanto riguarda quest’ultima, va sicuramente detto che da parte di Patierno c’è stata un’indubbia “ricerca” stilistica nell’utilizzo dei piani…
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