Regia di Douglas Sirk vedi scheda film
una donna si sveglia su di un treno e urla. ma non urla perchè si è accorta dopo tre ore di aver preso il diretto sbagliato, urla perchè non sa come ci è arrivata su quel diretto. quando arriva a boston, grazie alle cure amorevoli della signora vernay, chiama subito il marito per dirle che va tutto bene; "sono a boston amore, mò torno". la butto in burla perchè il filmetto in questione mi ha lasciato un pò così; spiazzato non sapendo come e da che parte prenderlo. leggo: "un noir con venature da commedia". è vero, ma secondo non va bene, almeno qui i generi non si sono amalgamati e il film è un pò de-generato. il cotè noir è sempre affascinante. in quegli anni con le ombre più o meno sghembe, ma sempre più fluide di quelle allemanne, ci sapevano fare, ma l'incontro della colbert con cummins e l'amica di lui doppiata con quella vocetta da shampista in trip da fumi della permanente(e il doppiaggio!!!! tutto da mani nella permanente venuta male!!!!)proprio non mi convince. diventa un pò meglio quando i misteri piano piano si disvelano e sembra una farsetta del solito marito che vuole liberarsi della mogliettina con tanti di quei soldi da volerle male proprio. molto bella l'espressione di don ameche quando crede di aver fatto sparare al complice dalla mogliettina sotto l'influsso del sonnambulismo indotto, che ricorda un pò stanis la rochelle in una delle sue espressioni intense mitteleuropee. la colbert con tutto il bene che le posso volere, e che se non era per cummins a quest'ora faceva la ragnatele in gattabuia, ma non può di certo concorrere con quella panterona della hazel brooks. perennemente in lingerie nel negozio del complice che fa il fotografo 24h/24h, si nutre di sigarette e quando siede sulla poltrona rialzata sembra una faraona pronta per la tumulazione eterna. insomma come filmetto con pretese alla serie C ci può ANCHE stare. 3 stellete per il divertissement.
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