Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Nella vita di Giovanna (Mezzogiorno) e Filippo (Nigro), operai alloggiati nella periferia capitolina, entra un uomo anziano che dice di chiamarsi Simone (Girotti, qui al suo ultimo film prima di morire), afflitto dal morbo di Alzheimer. Le ricerche dei due coniugi non danno risultati e vano è anche l'aiuto che fornisce Lorenzo (Bova), il giovane che abita nel palazzo di fronte al loro. Ma la pertinacia di Giovanna la porterà a scoprire che Simone si chiama in realtà Davide e che è un ex-pasticciere ebreo omosessuale di fama internazionale sfuggito ad una retata nazista nel 1943. Da lui, Giovanna imparerà a non sprecare la propria vita.
Se fosse un dolce, il quarto film di Ozpetek sarebbe una sfogliatella: ambizioso come nessuno dei suoi film precedenti, La finestra di fronte è un film sul quale si stratificano molti temi: quello portante della memoria, quello dell'alterità e quello dell'attenzione nella duplice accezione di riguardo nei confronti dell'altro e di vigilanza critica. Nella ricchezza tematica del film si annidano i suoi momenti migliori, un pronunciato lirismo narrativo e l'acutezza di alcune riflessioni. Al contempo, è proprio l'eccesso di ambizione, il volume ipertrofico dei temi toccati e la difficoltà nel raccordarli tra loro che priva il film di quella fluidità narrativa della quale avrebbe avuto bisogno. Rimane comunque una bella e difficile lezione sulla dialettica tra memoria ed oblio come terreno sul quale scrutare (o sfuggire) alla nostra vera identità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta