Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Mélò etero e omosessuale, il film di Ferzan Ozpetek (Hamam – Il bagnoturco; Le fati ignoranti) ha tutte le carte per commuovere. Un cast interessante (la Mezzogiorno è un talento e non è male Filippo Nigro; inguardabile, invece, Raoul Bova), uno stile di ripresa accattivante come pure le musiche. Più debole lo spunto della vicenda (a partire dal personaggio interpretato da Girotti e dalle circostanze in cui si viene a trovare nella vita dei due coniugi) o le metafore stucchevoli con cui si rende l’idea portante (la bellezza è la passione: torte, pasticcini! La realtà dolorosa – il grigiore del matrimonio – è vivere in mezzo a pennuti), ma è interessante lo sguardo “ambivalente” che già Ozpetek aveva mostrato di avere nel film precedente: l’orgoglio omosessuale di chi, con rabbia, vorrebbe essere accettato dal mondo, è bilanciato da una sensibilità notevole nel tratteggiare i personaggi, i loro sentimenti e desideri.
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