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Com'è umano lui

Regia di Luca Manfredi vedi scheda film

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La recensione su Com'è umano lui

di mm40
5 stelle

Il racconto dei primi passi di Paolo Villaggio nel mondo dello spettacolo: l'amicizia con De André, la naturale simpatia, la prima volta – quasi suo malgrado – che finì su un palcoscenico, per sostituire l'ammalato Jannacci, fino all'approdo in radio, in tv e al cinema, col suo monumentale personaggio: Fantozzi. Nel mentre, l'amore per Maura che sfocia in un matrimonio con figli, ma anche qualche burrasca emotiva.


Una sfida titanica per Enzo Paci: interpretare una figura già leggendaria, iconica dello spettacolo e della cultura italiana come Paolo Villaggio dev'essere stata davvero un'impresa coraggiosa e ambiziosissima, ma al termine della visione di Com'è umano lui! non rimangono perplessità sul protagonista, anzi. Perché Paci non si limita a caricaturizzare il suo personaggio, non fa semplicemente l'imitatore: fa Villaggio, lo rende reale, vivo e non stilizzato: è questo, in definitiva, che premia la prova di Paci e premia di conseguenza anche la riuscita del film. Una fiction biografica tra le mille che la Rai produce in questo periodo, ma senza dubbio alcuno tra le migliori del mucchio; scritto da Dido Castelli e dal regista Luca (figlio di Nino) Manfredi, il lavoro consta dei canonici cento minuti circa per mettere in scena la vita del protagonista prima del successo nazionale. È un racconto molto libero, che mantenendo la linea cronologica spazia abilmente tra le epoche soffermandosi in particolare sugli esordi di Paolo Villaggio come cabarettista; in parallelo si snoda la vicenda sentimentale che lega per la vita Paolo a Maura, questa forse raccontata in maniera un filo più morbida, romanzata insomma. Tra gli altri interpreti si notano Gianni Fantoni, Enrico Bertolino, Andrea Filippi (Fabrizio De André), Camilla Semino Favro, Gianni Parisi (Gianni Agus), Giuseppe Brunetti (Maurizio Costanzo). La sequenza finale è il classico 'momento alto' che chiude in maniera simil-poetica una storia reale: ultraforzata, quasi indispensabile nel cinema di questi anni, ma inoppugnabile. 5,5/10.

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