Il giovane Paolo Villaggio trascorre le serate e le nottate a compiere scorribande in giro per Genova insieme al suo storico gruppo di amici: Fabrizio De André, il Polio - professore di lettere in sedia rotelle - e Piero, gemello diverso di Paolo. Villaggio studierebbe giurisprudenza, ma è di gran lunga fuoricorso e praticamente non ha mai dato un esame. Il padre, un ingegnere palermitano, è stanco del comportamento del figlio e lo obbliga ad affrontare le responsabilità. Paolo inizia a lavorare alla Cosider, dove trascorre sette anni tra noia, assenteismo e battaglie navali in ufficio con il suo collega, il ragionier Bianchi. In questi anni, Villaggio non smette di esibirsi a teatro e, durante uno dei suoi spettacoli, viene notato da Maurizio Costanzo.
Regia e attori in stato di grazia, in una rappresentazione senza dubbio idilliaca e apologetica, ma ciononostante frizzante, originale, sentita e accattivante. Un'opera che possiamo tranquillamente prendere a esempio di cinema che vorremmo vedere di più, con accenti e atmosfere di tempi (purtroppo) trascorsi. Da guardare e da consigliare a tutti.
Una buona pellicola con cui Luca Manfredi, dopo l'ottimo ritratto del padre ne "In arte Nino" e il meno convincente (ma comunque interessante) "Permette? Alberto Sordi", ci mostra gli esordi artistici, le amicizie ed i rapporti familiari di un attore destinato a cambiare il panorama della comicità italiana
Altro bel biopic di Manfredi che anche stavolta, come quello su Sordi, fa emozionare.
Attori, tutti, perfetti.
Qui Villaggio è Villaggio in tutto e per tutto, ma anche Faber è uguale e pure Costanzo.
Ottimo omaggio ad un attore che ha lasciato il segno.
La scena finale è bellisisma
Paolo Villaggio è stato indubbiamente un personaggio su cui un racconto biografico era in qualche modo doveroso, e non solo per il fatto di averci regalato personaggi ormai eterni come Fantozzi o Fracchia, ma anche per un certo modo di fare comicità che scardinava le consuetudini fino ad allora in vigore, dando poi il là ad una schiera di infiniti seguaci. Ed a maggior… leggi tutto
Il racconto dei primi passi di Paolo Villaggio nel mondo dello spettacolo: l'amicizia con De André, la naturale simpatia, la prima volta – quasi suo malgrado – che finì su un palcoscenico, per sostituire l'ammalato Jannacci, fino all'approdo in radio, in tv e al cinema, col suo monumentale personaggio: Fantozzi. Nel mentre, l'amore per Maura che sfocia in un matrimonio… leggi tutto
Com'è umano lui! è una briosa nota colorata in un cinepanorama sempre più grigio, omologato e appiattito, in bilico tra quei pochi mostri sacri superstiti e i benemeriti sconosciuti o attoruncoli improvvisati che magari sono pur divenuti famosi, in un'epoca in cui la mediocrità è già nota di merito rispetto alla scarsità.
Con…
Il racconto dei primi passi di Paolo Villaggio nel mondo dello spettacolo: l'amicizia con De André, la naturale simpatia, la prima volta – quasi suo malgrado – che finì su un palcoscenico, per sostituire l'ammalato Jannacci, fino all'approdo in radio, in tv e al cinema, col suo monumentale personaggio: Fantozzi. Nel mentre, l'amore per Maura che sfocia in un matrimonio…
Film Biografico basato sostanzialmente sugli inizi del buon Paolo Villaggio,svolto molto bene da tutto il Cast (quindi scelte azzeccate ...) e Diretto assai bene con tocco leggero,mai pesante o enfatico,quindi con molta cura,sia nel non esasperare al massimo il Protagonista nella parte del Villaggio-Nazionale ma almeno renderlo in maniera onesta e semplice e anche aggiungerei nella cura delle…
Paolo Villaggio è stato indubbiamente un personaggio su cui un racconto biografico era in qualche modo doveroso, e non solo per il fatto di averci regalato personaggi ormai eterni come Fantozzi o Fracchia, ma anche per un certo modo di fare comicità che scardinava le consuetudini fino ad allora in vigore, dando poi il là ad una schiera di infiniti seguaci. Ed a maggior…
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Commenti (5) vedi tutti
Regia e attori in stato di grazia, in una rappresentazione senza dubbio idilliaca e apologetica, ma ciononostante frizzante, originale, sentita e accattivante. Un'opera che possiamo tranquillamente prendere a esempio di cinema che vorremmo vedere di più, con accenti e atmosfere di tempi (purtroppo) trascorsi. Da guardare e da consigliare a tutti.
leggi la recensione completa di Souther78Biografia sempliciotta e superficiale, ma nello stesso tempo divertente e frizzante, del mitico Paolo Villaggio.
commento di gruvierazFilm fatto molto bene e tutto fila via leggero senza mai strafare !!!
leggi la recensione completa di chribio1Una buona pellicola con cui Luca Manfredi, dopo l'ottimo ritratto del padre ne "In arte Nino" e il meno convincente (ma comunque interessante) "Permette? Alberto Sordi", ci mostra gli esordi artistici, le amicizie ed i rapporti familiari di un attore destinato a cambiare il panorama della comicità italiana
leggi la recensione completa di galavernaAltro bel biopic di Manfredi che anche stavolta, come quello su Sordi, fa emozionare. Attori, tutti, perfetti. Qui Villaggio è Villaggio in tutto e per tutto, ma anche Faber è uguale e pure Costanzo. Ottimo omaggio ad un attore che ha lasciato il segno. La scena finale è bellisisma
commento di Ottiperotti