Regia di Georg Tressler vedi scheda film
E' stata una piacevole sorpresa questo film, il quale esce da molti schemi quanto ad ambientazione e a impostazione generale. E' una buona pellicola drammatica, che racconta una storia intrisa di tristezza, di stampo quasi fatalista. Il protagonista, infatti, lotta contro una sorte avversa che lo trascina via via più in basso, nonostante tutti i suoi sforzi per venirne fuori. I suoi errori sono minimi; sono proprio gli sfortunati eventi che lo intrappolano e lo portano dalla padella alla brace. L'intera vicenda comunica pessimismo, ma non cinismo, perché la sofferenza del povero marittimo viene raccontata con sensibilità e partecipazione.
Ho trovato interessante l'ambientazione su quella nave infernale, inospitale già al primo sguardo, popolata da torbidi personaggi e da criminali veri e propri. Essa finisce per essere quasi un campo di concentramento, con tanto di fornace, lavori forzati, esecuzioni, e la tirannide del comandante. Le sequenze del lavoro dei fochisti, i terribili incidenti sul lavoro e le scene del naufragio sono abbastanza impressionanti. Dall'altro canto, ben fatte sono anche le scene d'amore con la ragazza, accompagnate da un'indovinata musica sentimentale.
Riuscite ho trovato anche le caratterizzazioni dei personaggi, tutti aventi interessanti tratti psicologici, a cominciare dal personaggio di Mario Adorf: è un ritratto ricco di sfumature che l'attore rende ottimamente. Bravo come sempre Horst Buchholz, cioè l'Alain Delon tedesco. Interessante, anche se si vede pochissimo, è anche la donna dell'inizio, che con grande egoismo deruba il protagonista e ne getta via i documenti, dando così inizio a tutti i suoi problemi.
E' sicuramente un film da vedere, che può piacere a tanti, ripescato di recente dai recessi più nascosti degli archivi Mediaset, e concesso magnanimamente alle 5 del mattino. PS: I doppiatori sono i migliori dell'epoca.
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