Regia di Yvan Attal vedi scheda film
Da “Effetto Notte” a “Il ladro di orchidee” il cinema ha spesso tratto un particolare e perverso godimento nel raccontare (dal suo interno) le meccaniche, i protagonisti, gioie e dolori dell’Universo cinema! E sembra averne tratto piacere lo stesso regista/attore francese Yvan Attal raccontando in “Mia moglie è un’attrice” la storia semiautobiografica di un cronista sportivo sposato con la famosa attrice Charlotte (la Gainsbourg anche nella vita reale è sposata con il regista!). Il risultato è una godibilissima e divertente "pochade” (che bravo orchestratore di ritmi da “sophisticated comedy” è Attal!) che, se solo nel finale sembra annaspare alla ricerca di una conclusione tirata troppo per le lunghe, ci racconta con brio, sane risate e buona prova di tutti gli attori protagonisti un’altra delle miriadi di tessere del puzzle cinema di difficile ed infinita realizzazione. Questa volta Attal punta la sua macchina da presa sui coinvolgimenti emozionali e “carnali” di attori alle prese con le “classiche” scene di sesso cinematografiche: è tutta una finzione oppure c’è qualcosa di vero? La vicenda si complica anche perché il marito dell’attrice famosa è un uomo molto geloso e capace di scatenare una serie di divertenti avventure allorchè la moglie si reca a Londra per lavoro e come partner ha un attore attempato e fascinoso come Terence Stamp. Non è lecito sapere o conoscere dove la vita privata della coppia reale si rispecchi nel suo doppio cinematografico (ma forse poi non è neanche così importante saperlo!) godendo invece appieno di una commedia briosa che è anche una romantica dichiarazione d’amore di un regista (qui al suo esordio dietro la macchina da presa!) per la sua donna Charlotte Gainsbourg … finalmente in un ruolo brillante che rende giustizia delle qualità di un’attrice spesso impiegata solamente in ruoli drammatici.
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