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Duello al sole

Regia di King Vidor vedi scheda film

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La recensione su Duello al sole

di passo8mmridotto
7 stelle

"Duello al sole" nasce nel 1946, sono passati settanta anni, eppure rimane un "superwestern", un kolossal della storia del cinema,

fonte di ispirazione per molti autori del genere.

David Selznick aveva in mente di produrre un "piccolo western artistico", affidandosi allo sceneggiatore H.P. Garrett e al regista King Vidor, con un investimento di dollari relativamente basso: era previsto l'utilizzo di un piccolo ranch, un modesto saloon, poche comparse e attori con compensi ragionevoli.

La situazione sfuggì di mano al produttore, che finì per realizzare una grande azienda agricola, una sala da ballo con annessa sala da gioco, e dovette mettere a libro paga oltre 2.500 comparse, tra cavalieri e capi di bestiame.

Inoltre, scritturò Walter Huston, che gli costò 40.000 dollari, cifra stratosferica per l'epoca, e per una parte tutto sommato poco importante.

Costo finale, oltre 6 milioni di dollari, un milione in più rispetto a "Via col vento".

La prima visione risale al 30 dicembre 1946, a Los Angeles, Teatro Egyptian: Paul Mc Namara, direttore della distribuzione, dichiarò: "Fa veramente schifo. Troppo melodrammatico, lento, stucchevole, per ottenere una critica favorevole":

Temendo un colossale fiasco, Mc Namara decise di distribuire il film contemporaneamente in più posti, partendo da cinque sale di Manhattam. Lo stratagemma si rivelò vincente, il film incassò 750.000 dollari nei primi cinque giorni.

Visto l'incoraggiante esordio, la pellicola raggiunse 300 sale il 7 maggio 1947, con un trionfo di pubblico e di incassi, bel 17 milioni di dollari, in barba alla stroncatura del New York Times: "Un lavoro deludente dal punto di vista spettacolare...una confusione di ruoli consumatasi nelle centinaia di western precedenti".

Una bella soddisfazione, per Selznick, che durante la lavorazione del film era incappato in situazioni piuttosto pesanti, prima fra tutte la relazione con l'attrice principale Jennifer Jones, diventata la sua amante, che facilmente andava in crisi di nervi perchè Selznick era sposato (ottenne il divorzio nel 1949, e finalmente sposò la Jones).

Anche il rapporto con King Vidor non era stato tranquillo, soprattutto quando Selznick affiancò a Vidor, come consulenti di ripresa, Otto Brower e Reaves Eason. Inoltre, entrò in partita anche Joseph Von Sternberg, consulente del colore, che insegnò alla Jones lo sguardo ammaliatore imposto alla Dietrich in "L'angelo azzurro" e in "Morocco".

Vidor masticava amaro, aveva già girato, nel 1936, un buon western, "I cavalieri del Texas", e ricco di quella esperienza, non vedeva di buon occhio le scelte di Selznick.

Ma Selznick chiamò senza possibilità di appello Gregory Peck per la parte del "cattivo" Lewt McCanles, pur sapendo che Peck non aveva mai impugnato una pistola, tanto che la scena del duello con Bickford fu ripetuta nove volte, in quanto Bickford era troppo veloce e non riusciva a rallentare la sua azione.

Jennifer Jones, fresca di Oscar per avere interpretato il film su Santa Bernardette di Lourdes, la volle per impersonare la sensuale Pearl Chavez.

Le interferenze di Selznick culminarono quando, verso la fine delle riprese, la Jones e Peck si trascinano, morenti, per abbracciarsi.

Selznick realizzò che c'era poco sangue sui loro corpi, prese un bidone di vernice e dipinse di rosso i vestiti degli attori.

Vidor raccolse i suoi effetti personali, abbandonò il set e tornò a Los Angeles.

Ma Selznick non si scompose, e chiamò William Dieterle, che completò il film.

La trama del film è ispirata al romanzo omonimo di Niven Busch, dove Pearl Chavez, ragazza dal carattere estroverso e focoso, si vede costretta a lasciare il paese dove è nata quando suo padre è condannato a morte per avere ucciso la moglie e il suo amante.

La sua meta è il Texas, dove viene accolta nella casadi Laura Bell (Lilian Gish), moglie del senatore paralitico Jackson McCanles (Lionel Barrymore).

La coppia ha due figli, uno "buono", Jesse, e uno "cattivo", Lewt, che inevitabilmente si invaghiscono della ragazza.

Il resto della storia è scontato, come affermato dal New York Times: una confusione di ruoli consumatasi nelle centinaia di wester precedenti.

 

 

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