Regia di Juan Carlos Fresnadillo vedi scheda film
la fortuna come un'arma batteriologica da usare per giocare e vincere la posta più importante che ci sia... la vita. un dono acquisito come conseguenza ad una terribile scampata disgrazia. un virus al quale sei immune,ma che uccide gli altri che non ne sono sono provvisti e che non sono immuni.
non è facile averlo, bisogna essere persone tristi, morte dentro, avere un deserto dilagante che rade al suolo ogni forma di vita e ti lascia vivo ma arido. in teoria dovrebbe esserci una sorta di contentezza sublime dall'essere scampato ad un grave incidente automobilistico, aereo o ancora peggio all'olocausto ebraico. invece succede l'esatto contrario perchè sei costretto a convivere giorno per giorno con la morte dei tuoi cari, dei tuoi simili e con la tua inspiegabile sopravvivenza e non c'è nulla che lo spieghi se non la creazione umana del caso.
in pratica come un potere che ti accomuna ai super-eroi dei fumetti(vedi UNBREAKABLE)che non sai gestire perchè non conosci e non ti rimane che la fuga forse, dopo che lo stregone capo è morto per aver trovato un erede.
non c'è religione, non c'è credo(se non all'ultimo quando si è capito che forse è giunta la tua ora e infatti von sydow stringe in mano una vecchia foto come un portafortuna, la disperazione porta a questo, a credere ai feticci o ai simulacri)c'è l'effimera presenza della fortuna che li sostituisce entrambi.
ambientato in una stupenda e invernale tenerife, sembra un paesaggio fantascientifico, ma di fantascientifico non c'è nulla se non una quasi impercettibile sensazione.
gli attori sono tutti bravi a cominciare dai quattro protagonisti: sbaraglia, poncela,von sydow e lopez. tutti con un velo di tristezza cosmica che li accompagna nel loro ineluttabile destino, un pò come in THE ADDICTION o IL SIGNORE DEGLI ANELLI.
chi ha visto PLATA QUEMADA e chi se lo ricorda in PLATA QUEMADA non può che sperare di incontrare sempre più spesso il fastasmagorico sbaraglia, certo che se andiamo avanti di 'sto passo le speranze muoiono ancora prima di nascere. gli italiani non amano le cinematografie vicine ed è un vero peccato a volte.
come non si può ricordarlo in LA LEGGE DEL DESIDERIO al fianco del transessuale carmen maura. anche di lui tra l'almodovar e questo fresnadillo, visto più niente...
una bella presenza inquietante per la tristezza che emana da ogni poro della sua pelle. mi piacerebbe vederla in un horror insieme al poncela e allo sbaraglia, ma già questo forse è un horror.
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