Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Avevo visto “Kill Bill. Vol. 1” anni fa a casa di mio zio, che ha una predilezione per i film a sfondo giapponese o simili tali, che si “riforniva” di dvd tramite un amico che settimanalmente lo aggiornava sulle ultime novità. Pur essendo di qualità video scarsissima, già si denotavano i tratti cinematografici di un regista “fuori dal coro” ma eccellente, seppur da me sempre poco considerato. La memoria mia vacillante, ma sempre lucida in campo cinematografico, ricordava solo qualche scena ma il desiderio mio di rivederlo per imprimerlo nel mio archivio cinefilo, era ormai da tempo espresso e ieri sera è stato esaudito. Riguardandolo ho constatato che davvero ne ricordavo poco o nulla e mi sono lasciata coinvolgere nella vendetta della sposa (insanguinata) che ha la destrezza e il profondo volto di Uma Thurman in tuta gialla. Katana e macchie di sangue. Un film cruento in fiumi e fontane di sangue, in vero stile Tarantino, che mai disgustano. Una pellicola nota a molti che resterà negli annali, se non per il crudo messaggio di vendetta, almeno per la messa in scena della stessa. Fotografia impeccabile, tempi di riprese ottimi, suddivisione in capitoli, incursione fumettistica e musicalità eccellente (le colonne sonore di Tarantino fanno storia!). Un buon film, forse troppo sopra le righe e estremo in esaltazione della violenza, come solo un film di Quentin sa essere. Regala momenti di riflessione e svago, con qualche punta di sorriso quando le inquadrature si soffermano sui piedi di Uma, mettendo sotto gli occhi, dei cinefili più informati, il feticismo di Tarantino e la sua passione per i piedi della Thurman che trova tra i più belli mai visti. Di sicuro un film di alto livello a cui sembra mancare ancora qualcosa… e non parlo solo del Vol. 2.
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