Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
I primi a morire sono stati i 2 combattivi genitori di O-Ren Ishii (Lucy Liu).
Poi la stessa sorte è toccata al boss della yakuza che li aveva fatti ammazzare e a 2 agenti della sua scorta.
In seguito è la volta di un losco figuro della mala locale.
Otto sono le vittime dell’efferata strage di El Paso (avrebbero dovuto essere 10, ma se così fosse stato i 2 volumi di Kill Bill non avrebbero visto la luce).
Due le “bestie” trucidate in ospedale.
Nuovamente in Giappone, c’è il ragazzo del bar “penetrato” da Go-Go, la pazza assassina, il boss del Consiglio della yakuza che ha avuto l’ardire di contestare vibratamente la nazionalità della neo reggente e poi c’è la mattanza degli “88 folli” (anche se io ne ho contati, sì e no, una cinquantina, più la franco-giapponese Sofie Fatale, altre 6 guardie del corpo di O-Ren Ishii e la "simpatica" Go-Go. Alla fine del combattimento, però, a parte uno di tali spadaccini - rispedito a casa a suon di sculacciate inferte, per la verità, con una verga alquanto anomala - sembra che quasi nessuno dei “folli” sia rimasto intatto).
Infine, le 2 odiate rivali (ed ex colleghe). O-Ren Ishii prima e, 4 anni dopo El Paso, Vernita Green (Vivica A. Fox).
Tanti (da me elencati in base al reale ordine cronologico dei fatti) sono stati coloro che hanno sperimentato sulla loro pelle l’atrocità del dolore (per giunta non sempre mortale) da altri inferto loro. Un’atrocità che, in alcuni casi, ha avuto un sapore particolare. Quello della vendetta (rigorosamente fredda, come vuole il proverbio). Una vendetta inferta - a parte la strage iniziale (in base al montaggio definitivo) di El Paso (compiuta, di nascosto, mentre scorrono i titoli di coda, a colpi di Bang Bang ) - con un’arma (la katana) decisamente più idonea a far sgorgare l’unico vero, indiscusso protagonista del film. A dispetto del titolo, non Bill (che anzi non viene neppure mai inquadrato, così da rimanere uno dei pochi superstiti autorizzati a comparire anche nel 2° episodio per spiegare le sue ragioni), bensì…il sangue.
Un sangue rosso carminio che cola a pioggia da un letto impregnatone e che zampilla impetuoso da colli orfani di un capo. Sangue che - come in un quadro di J.Pollock - schizza ovunque e imbratta cereali sparsi prematuramente al suolo, nonché pareti e mobilia dei locali in cui si trovano le sue sorgenti. Sangue ancora caldo che scioglie un soffice manto di neve. Sangue rappreso sul candido vestito di una sposa, cosiccome sull’aderente rivestimento biondo di una nemesi che ha il volto di Beatrix Kiddo/Uma Thurman (straordinaria, nel ruolo della vita: Stuntman Miglio). Sangue sprecato e sparso invano possono credere in molti, ma non certo il regista di cotanto effluvio - Q.Tarantino - che, alla domanda se i suoi film provochino un pubblico violento, replica lapidariamente: solo un regista violento (e la sua parsimoniosa produzione cinematografica ne è la conferma).
Infine, mi preme indicare i 3 punti di forza del film:
1. Un esasperato citazionismo autoreferenziale (accessibile solo a pochi adepti della 7°arte, quale io però non sono)
2. Una messinscena sopraffina - ai limiti della leziosità - fatta delle sue proverbiali digressioni temporali e di sconfinamenti vuoi nel graphic novel (veste grafica resa inevitabile dalla crudezza di alcune scene che coinvolgono minori), vuoi nella bidimensionalità del bianco e nero (che come un velo si stende anch’esso sulle scene più violente: luthien80).
3. Una colonna sonora onnipresente e di grandissimo effetto.
Si comincia con le malinconiche pistolettate di Nancy Sinatra.
https://www.youtube.com/watch?v=U2LAdyE8lEU
Si prosegue, tra gli altri, con la latina “Don’t Let Me Be Misunderstood” di Santa Esmeralda (ultimamente rilanciata in Italia dal programma Masterchef che l’ha usata come sigla)...
https://www.youtube.com/watch?v=-hwiCkU73NA
...e si conclude, in grande stile, con la struggente melodia del bravissimo Gheorghe Zamfir (già apprezzato in Vittime di Guerra di B.De Palma, a fianco di E.Morricone), inconfondibile quando suona il suo flauto di Pan.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta