Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Brilla la katana, lorda di sangue della bella guerriera bionda "La Sposa", e brilla anche questo film ,il quarto(e mezzo,considerando anche l'episodio di "Four rooms").Un'opera concettualmente esplosiva,un manuale del tarantinismo,in cui alla tendenza alla verbosita'delle altre pellicole,si sostituisce un'espansione dell'azione,e una stringatezza di ritmi esaltanti.Tarantino,dopo la mossa a sorpresa di "Jackie Brown",film piu'adulto e disilluso,che probabilmente era necessario per non cadere nella facila trappola dell'autocompiacimento,rilancia con questo comic in celluloide,dalla violenza iperbolica ed esagitata,dai tempi perfetti,e calibrato con un'ironia lucidissima che puntualmente spezza la tensione nello spettatore e la reinnesca.Sapientemente infarcito di battute lapidarie,fluido e citazionista a piu'non posso, "Kill Bill" si delinea gia'adesso come il capolavoro del suo autore,piu'ancora di "Pulp Fiction", scuotendo spesso il pubblico con orrori macroscopici(occhi cavati con le mani,corpi decapitati che zampillano sangue,arti troncati a iosa) presentati pero'con giocosa aria dissacrante.E i torrenti di liquido rosso che nel film abbondano sono quasi un invito a non credere piu'di tanto nel suo cinema,che mischia e impasta generi e riferimenti che includono i film di kung fu,il western,e espressamente si rifa'anche a sequenze di blockbuster recenti quali "Spider-man" e "Hannibal".Per cesellare il lavoro,questo erede di Peckinpah,ma dotato di un'ironia piu'colta,chiude questo primo segmento su un colpo di scena micidiale.In tutta onesta',una concreta opera di genio.
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