Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Pare proprio che ai cultori del tarantinismo questo film sia molto piaciuto (nella top 250 di www.imdb.com occupa il posto #58), probabilmente apprezzato in particolar modo dalle giovanissime generazioni per il ritmo indiavolato dei duelli alla katana e lo stile da videoclip musicale. Senza voler troppo infierire direi fantozzianamente che "Kill Bill: Vol. 1 è una cagata pazzesca": un cartone animato, un fumetto manga, un videogame, un giocattolone nelle mani del bambinone Quentin che si diverte a stabilire delle parti, dei nomi di serpenti (come nelle Iene erano i colori), a far parlare i personaggi in giapponese (e poi c'era chi si lamentava per il latino e l'aramaico sottotitolati della Passione di Mel Gibson), ad affettare i personaggi come fossero salami e a spruzzare le scenografie di sangue credibile come sarebbero i miei ottanta chiletti a rappresentare Gesù Bambino in un presepio vivente. E la domanda sorge spontanea: ma è ancora cinema, questo? La scena migliore è probabilmente quella della morte di O-Ren, ma ciò non basta a riscattare un film pieno di incongruenze che farebbero cascare le braccia a un pubblico che non fosse, come quello d'oggi, disposto a farsi dare da bere che Cristo è morto dal sonno. Tarantino avrebbe potuto metterci un po' più d'impegno per trovare qualcosa di meglio che farci credere che la brava Uma (ma che cazzo di piedi ci ha???) ci mette tredici ore a riacquistare l'uso delle gambe - con un'agilità che farebbe invidia alla Nadia Comaneci dei tempi d'oro - dopo quattro anni di coma profondo. A proposito: e le braccia com'è che non le si erano anchilosate? Direi che Kill Bill: Vol. 1 (ma molti mi hanno assicurato che il Vol. 2 riscatta ampiamente questa caduta vertiginosa) è uno spettacolo roboante per chi abbia voglia di roteare le pupille e parcheggiare in doppia fila il cervello. (22 dicembre 2004)
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