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Liquid Dreams

Regia di Mark Manos vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Liquid Dreams

di John_Nada1975
4 stelle

Con Carine Daly, morta giovane e che fece pure qualcosa di genere in Italia, un strano e stravagante ''techno-noir" ambientato in un locale futuristico di stiptease, oscuro e nel quale sotto le apparenze si testa e smercia una nuova potente droga che può essere letale, e che permette il controllo tecnologico dell'individuo. 

Quasi sempre di notte e illuminato con prevalenza di scuri in arredamenti modernisti anni '50 da sembrare quasi un Lynch con budget da Al Adamson, mantiene poco di quello che sembrerebbe promettere per la bellezza di alcune attrici, e l'inizio nel quale la protagonista si reca nel locale notturno per indagare da sola sulla morte della sorella, che lì forse vi "lavorava", di un certo fascino e stile fino a che ella non lascia il taxi giallo e il suo tassinaro sodale.

Assolutamente casto e senza nudo nonostante le premesse, se non dei topless di donne distese nel finale abbigliate e in un set decor che sembra un ricercato incrocio tra H.R. Giger e Robert Mapplethorpe, e le evidenti allusioni a certe cose di Cronenberg.

Prodotto da Cassian Elwes, ha alcuni interessanti caratteristi del tipo di massima stravaganza tra i diversi ruoli, come Tracey Walter, Richard Steinmetz, Juan Hernàndez, Barry Dennen, Mink Stole in uno dei suoi pochi ruoli fuori da John Waters,  l'immancabile in questo tipo di prodotti, Paul Bartel, etc., 

Il regista che ha potuto fare seguito a questo con ben poco altro o quask nulla, Mark Manos, non ha probabilmente la forza nè i mezzi per creare una propria visione ma insegue l'aura di culto maledetto di mezzanotte, o almeno B-movies di un certo successo per le videocassette, come in seguito ha anche in effetti avuto, però dimostra in talune sequenze un buon occhio, mentre le scenografie di Pam Moffatsono interessanti e molto meno pauperistiche di quello che avrebbero potuto essere.

 

John Nada

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