Regia di Andy Wachowski, Larry Wachowski vedi scheda film
Seconda parte della saga cyber-marziale inaugurata quattro anni fa dai fratelli Wachowski, nella quale si racconta del viaggio di Neo verso un controllo più profondo dei propri poteri straordinari e della rincorsa, all’apparenza sempre più disperata, sua, di Trinity e di Morpheus per salvare la città di Zion che pare destinata a essere distrutta dalle Macchine: Matrix Reloaded è il consueto impasto di arti marziali e “anime” giapponesi, con condimento di misticismo, millenarismo apocalittico, suggestioni narrative fantascientifiche, e un approccio visivo molto à la page (chi non vorrebbe indossare le tuniche nere o le tutine in pelle minimaliste o gli stracci finto poveri o etnici degli abitanti di Zion?). La vera forza dei fratelli Wachowski è di essere riusciti a tradurre in un immaginario stilizzato e uniforme quello che circola da anni nelle strade e nella loro capacità di miscelare con cura i più svariati suggerimenti teorico-filosofici: nel pressbook del film si parla di cristianesimo, gnosticismo, buddismo zen, pensiero taoista, di William Gibson, Philip K. Dick, Lewis Carroll, di mitologia, tecnologie emergenti, filosofia, psicologia evolutiva, ecc., ecc. Troppo per un film solo, e probabilmente troppo anche per una trilogia. Certo è che i personaggi chiacchierano con l’enfasi un po’ monosillabica degli oracoli (tranne l’Oracolo in persona, che ha l’aspetto di una paciosa casalinga di colore), lasciando tutta l’eleganza aerea e fluida per i movimenti dei combattimenti. E forse è stato proprio questo surplus di presunzioni teoriche e stilistiche e l’oggettiva sopravvalutazione del primo film che hanno un po’ delusi i fanatici ammiratori. In realtà, Matrix va preso per quello che è: un giocattolone molto ben confezionato e altrettanto modaiolo, che a livello narrativo e visivo prende a man bassa da tutta la fantascienza letteraria e cinematografica preesistente e la ricompone e la monta con un gran senso del ritmo e straordinarie sequenze d’azione (quella nell’autostrada, per esempio, o il sogno di Neo che riguarda Trinity). Se si accetta il fatto che Matrix non è la Bibbia per il terzo millennio, che non ci aiuterà a operare le nostre scelte, si accetteranno anche i suoi rarissimi brividi umani e l’effetto vagamente “plastificato” dell’insieme. Come intrattenimento è di altissimo livello.
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