Regia di Ralph Nelson vedi scheda film
Una donna è stata rapita dagli Apache, ha avuto un figlio e non intende tornare dal marito, che del resto è riluttante a riaccoglierla in casa; una guida dell’esercito vuole solo vendicare la moglie indiana, che è stata uccisa da un bianco: i loro destini si incroceranno in modo imprevedibile. Già dai pochi elementi della trama è intuibile che per Ralph Nelson questo film è la prova generale di Soldato blu: ovviamente non tocca le vette di quel capolavoro, ma merita la visione. Ha un cast che sembra assemblato aprendo a caso l’elenco telefonico (James Garner, Bibi Andersson, Sidney Poitier e Dennis Weaver); è un po’ convenzionale (fordiano, a voler fare un complimento) nella parte che riguarda l’esercito, con i rapporti di rude cameratismo che si instaurano fra i soldati; ha però un punto di forza nel personaggio della donna rifiutata da entrambe le comunità nelle quali è vissuta, e quindi costretta a ripensare il proprio senso di appartenenza. E soprattutto afferma con voce forte e chiara: gli indiani sono spietati, ma i bianchi non sono da meno di loro.
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