Regia di Mino Guerrini vedi scheda film
Su una banconota da un dollaro è scritta, in maniera invisibile all'occhio umano, una formula segreta che è la chiave necessaria ad azionare un superaereo da guerra; la minaccia nucleare incombe e viene attivato l'agente segreto Lester.
Sgangherato spy movie che tenta senza alcuna convinzione di scimmiottare le avventure di 007 e fin dal titolo smette di credere in sé stesso (Sicario 77 è davvero uno pseudonimo miserrimo; Vivo o morto un'appendice francamente poco significativa), questo film rappresenta l'unica incursione nel filone spionistico da parte di Mino Guerrini, uno che ha frequentato i generi più svariati. Partito dalla commedia brillante, il Nostro nella sua carriera registica lunga un quarto di secolo passerà infatti attraverso thriller, decamerotico, demenziale e persino un paio di lavori per il pubblico televisivo, sostanzialmente senza lasciare traccia; osservando questo Sicario 77 si intuisce facilmente il perché. Guerrini non fa grossi danni, sia chiaro, ma pur avendo mezzi men che modesti a disposizione ci mette del suo per confezionare un film d'azione e di avventura senza verve, senza tensione, senza ritmo; le colpe vanno spartite con altri, naturalmente, a partire dallo sceneggiatore Alfonso Balcazar – solita coproduzione italospagnola – che affastella sul copione luoghi comuni del genere e dialoghi di pessima verosimiglianza messi in bocca a personaggi totalmente privi di psicologia. Un prodottino per le fasce meno pretenziose del pubblico, certo, ma che va comunque inserito tra i meno interessanti del filone spionistico all'italiana, e tra i più anonimi; cast: Rod Dana, John Stacy, Monica Randall, José Bodalo, Alicia Brandet e, nei panni di un avvocato in un ruolo marginale, il futuro regista di b-movies Demofilo Fidani, al suo esordio accreditato come interprete. 2/10.
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