Regia di Stefano Sardo vedi scheda film
Un thriller di rara bruttezza.
Muori di lei (2025): locandina
Luca (Riccardo Scamarcio) è un insegnante di filosofia delle superiori che vive a Roma con la moglie Sara (Maria Chiara Giannetta). A causa della pandemia di Covid-19 è costretto a restare a casa da solo, dato che la sua consorte svolge la professione di infermiera. Nel loro condominio si trasferisce però la bella e sensuale Amanda (Mariela Garriga), con la quale Luca inizia una relazione clandestina. Le cose inizialmente sembrano procedere bene ma con il tempo sorgeranno problemi e addirittura pericoli che finiranno per coinvolgere entrambi gli amanti. Questa è, in soldoni, la trama di Muori di lei, l'esordio alla regia del piemontese Stefano Sardo, precedentemente solo sceneggiatore. Distribuita da Medusa Film, la pellicola è una coproduzione Italia-Serbia. Oltre ai tre attori principali, del cast fanno parte anche Paolo Pierobon, Francesco Brandi e Giulio Beranek.
Muori di lei (2025): Riccardo Scamarcio, Maria Chiara Giannetta
Muori di lei (2025): Mariela Garriga, Riccardo Scamarcio
Sebbene la storia qui raccontata non sia nulla di particolarmente originale, l'idea di un tradimento motivato anche dall'isolamento sociale a cui la pandemia ci ha costretto anni fa poteva essere quantomeno stimolante. Le premesse per una riflessione sui rapporti umani e sulla loro fragilità ai tempi della malattia globale c'erano tutte. Peccato che esse non si siano concretizzate in un prodotto cinematografico degno di questo nome. Stefano Sardo prova a girare un thriller hitchcockiano claustrofobico e passionale, dove lo sguardo sulla finestra della sexy vicina scatena i più profondi desideri sessuali, eccessivamente repressi a causa della solitudine, della noia e delle frustrazioni della vita quotidiana. Dire che il risultato è mediocre sarebbe, tuttavia, fargli un complimento. Il film non riesce mai a creare tensione, nemmeno per pochi minuti. I dialoghi sono spenti, la costruzione è debole e ripetitiva, i colpi di scena che il finale si porta dietro sono penosi e campati in aria. La soglia dell'attenzione si abbassa man mano che i fotogrammi scorrono su schermo e la trama non riesce mai a risollevarsi dal piattume e dalla debolezza drammaturgica in cui naviga fin dai primi minuti.
Muori di lei (2025): Mariela Garriga, Giulio Beranek
Non va assolutamente meglio se si prendono in considerazione i personaggi: tutti fiacchi e privi di reale personalità. L'insegnante annoiato a cui Scamarcio presta volto e voce è odioso dall'inizio alla fine, un miserabile che si atteggia a filosofo ma che, pur tradendo la moglie, ha un'altissima opinione delle donne. Ma del resto il controsenso regna sovrano in questo filmaccio. La sceneggiatura, scritta dallo stesso Sardo in collaborazione con Giacomo Bendotti, alterna inspiegabilmente momenti di misoginia e femminismo, aggiungendo al tutto (incredibile ma vero) un tocco di misandria. Questo orrido mix crea solo confusione e rabbia una volta terminata la visione. Il messaggio che il testo vorrebbe comunicare non ha di fatto una direzione precisa. Qui non si accende il cervello, non si trae nessuna valida conclusione. La sola cosa che si riesce a provare è la rabbia di aver buttato quasi due ore davanti al nulla che si crede qualcosa.
Tutti questi difetti, a cui si sommano una recitazione di basso livello e una regia scolastica, fanno di Muori di lei uno dei peggiori thriller italiani degli ultimi anni. Uno di quei film che, subito dopo averlo visionato, si vorrebbe dimenticare già il giorno dopo.
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