Regia di Dan Ash (Giorgio Gentili) vedi scheda film
L'agente Putzu, americano di origine sarda, vola in Italia per recuperare il sostanzioso malloppo (un milione di dollari) che un mafioso italoamericano ha trafugato dagli Usa prima di morire. Ma sulla sua strada incappa sia nella polizia italiana che nei rivali del boss.
Già assistente di Lizzani, Freda e altri, già co-regista di uno spaghetti western (Bang bang kid) uscito l'anno precedente, nel 1968 Giorgio Gentili esordisce con il 'suo' primo vero film da regista. E' questo Un dollaro per sette vigliacchi, il cui titolo ingannevole riporta proprio al western all'italiana, ma che in realtà nulla ha a che fare con quel filone; piuttosto, ponendo la giusta attenzione al numero presente nel titolo, si può provare a ricondurre la pellicola al genere dei Sette uomini d'oro (grande rapina, malloppi fantascientifici) inaugurato nel Belpaese da Marco Vicario un paio di anni prima. In realtà nella sceneggiatura firmata da James Henaghan, Josè Luis de las Bayonas con collaborazione ai dialoghi di Guido Leoni (tris perfetto a rappresentare la triplice produzione italo-ispano-statunitense), compaiono anche tracce di poliziesco, di sottotrama sentimentale e di commedia. Il risultato complessivo è però più pasticciato che altro, poco omogeneo, con l'unica nota decisamente positiva del cast. Il protagonista è infatti nientemeno che Dustin Hoffman, proveniente da nientemeno che Il laureato: le ragioni che possono averlo spinto ad accettare un lavoro tanto meno ambizioso sono ignote, eppure dà il cento per cento con i positivi risultati immaginabili; al suo fianco ci sono Riccardo Garrone, Franco Fabrizi, Elsa Martinelli, Fernando Hilbeck, Cesar Romero, Daniele Vargas e altri nomi meno noti. Ritmo molto buono, ma la sostanza di fondo è poca roba. 3,5/10.
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