Regia di Helvio Soto vedi scheda film
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Apologo metafisico e borgesiano evidentemente ispirato dal citato Borges, Petri,e Costa Gavràs, su di "commissario al di sopra di ogni sospetto" cileno della polizia politica non ancora Dina, che inizialmente gioca fino a impreviste e beffarde del destino conseguenze, pure nei suoi equilibri familiari, blandendo più per noia e sfida che tensione e ravvedimento etico-morali, cercando di influenzarne la strategia e infiltrandoli ora i gruppi eversivi alla sinistra del PCC e del PSC di Unidad Popular come i GAP, il celeberrimo MIR, che perculando i suoi datori di lavoro e finanziatori, nonostante il governo di sinistra in carica, sempre direttamente collegati alle centrali della destra tipo il PN e ovviamente più o molto collegati alla CIA e all'apparato industriale-economico delle multinazionali americane e dei loro interessi in Cile. Gravemente danneggiati dalla politica di nazionalizzazione e riappropriazione da parte del Governo di Allende, e che saranno così centrali nel colpo di stato di Pinochet dell'11 settembre 1973.
Il film si svolge prima, e documentaristicamente dopo questo atto cruciale e traumatico nella Storia del Paese latinoamericano e non solo, dilacerante oltre che a non essersi mai esaurito, con uno stile narrativo frammentario e stratificato di flashbacks e flash-forward negli avvenimenti, che sembrerebbe quasi emulare Franco "Kim" Arcalli.
Molto molto interessante la ricostruzione del finto tentativo di rapimento e vero assassinio del Gen.le Schneider ad opera del "gruppo Vieux" e della CIA, necessario ai cospiratori per ciò che si sarebbe dovuto mettere in moto di lì in seguito.
Ottimo Marcelo Romo nell'ambiguo ruolo del protagonista, attore già utilizzato da Soto in "Voto+Fusìl" .
Ted_Bundy1979
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