Regia di Margherita Ferri vedi scheda film
AL CINEMA - FESTA DEL CINEMA DI ROMA 19: GRAND PUBLIC
La tragica vicenda di cronaca che vide il giovane quindicenne Andrea Spezzacatena arrivare a suicidarsi a seguito del calvario subito per anni ad opera di un gruppo di coetanei capeggiati dal capobranco Christian, viene mostrata dalla regista Margherita Ferri attraverso l'intervento, ben organizzato e mai invadente, della voce narrante dello stesso Andrea, che ci racconta con ironia e spigliatezza da un indefinito aldilà il lungo e drammatico calvario che lo indusse al tragico gesto.
I pantaloni del titolo furono un curioso pretesto che permise al giovane di sfidare coraggiosamente le convenzioni, decide di di vestire ugualmente e con Ancor più entusiasmo i pantaloni rosso scuro regalato dalla madre e da questa messi prudentemente a lavare prima dell'utilizzo, e per questo risultati stinti a fine lavaggio e trasformati in un rosa porcellino quasi abbagliante.
La tragedia raccontata dal film, ispirata al racconto Andrea - Oltre il pantalone rosa di Teresa Manes, mamma di Andrea Spezzacatena, cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli odiosi episodi di intolleranza ed esasperazione creati da bullismo e, come successe al povero Andrea, da cyberbullismo.
E di fatto ci riesce, inquadrando il film sulle estenuanti cattiverie perpetrate dal branco nei confronti di un ragazzo sensibile ed intelligente, buono e infatuato del suo vicino di banco che non perderà tempo né occasioni per tradirlo ed umiliarlo ripetutamente, tanto da indurre la vittima al tragico gesto, attuato proprio il giorno del suo quindicesimo compleanno.
Il film analizza con cura la sensibilità del giovane maturo protagonista, già teso per la separazione dei genitori, ma ragazzo gioioso e anche leale frequentatore della sua cara amica Sara, con cui dà vita ad una coppia nerd spassosa ed assai coesa.
Nonostante l'incombenza di un dramma più che annunciato, ma già accaduto e rivisto e commentato dallo stesso giovane e disincantato suicida, il film riesce a sondare bene i rapporti profondi tra il piccolo ed i genitori, in particolare la madre Teresa, e si fa forza di un cast solido e convincente entro cui spiccano per freschezza il trio di giovani composto da Samuele Carrino nel ruolo di Andrea, Andrea Arru in quello dell'infido Christian, mentre la già ben nota Sara Ciocca è la simpatica ed anticonvenzionale Sara, amica del cuore del protagonista.
Ma il film può contare anche sulla valida prova dei collaudati ed affidabili, intensi Claudia Pandolfi e Corrado Fortuna nel ruolo sei genitori di Andrea.
In regia Margherita Ferri, che aveva già convinto con l'opera prima Zen sul ghiaccio sottile del 2019.
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