Regia di Margherita Ferri vedi scheda film
Andrea è un ragazzo di tredici anni che vive con mamma, papà e un fratello più piccolo. E’ un tipo allegro, coscienzioso, a scuola ottiene una borsa di studio riconosciuta al migliore in assoluto. Non riesce tuttavia a legare con i coetanei, fatta eccezione per l’amica Sara con cui condivide la passione per il cinema. Christian, in particolare, ha con lui un rapporto altalenante. Inizialmente il giovane, atletico e di gran fama nella scuola, si fa aiutare per recuperare i voti bassi a scuola, ma poi non perderà occasione di denigrarlo e umiliarlo per alcuni suoi comportamenti ritenuti “stravaganti” e “anticonvenzionali”.
L’epilogo, noto alla cronaca di alcuni anni fa dato che il film è tratto dalla storia vera di Andrea Spezzacatena, è tragico.
Non è facile girare un film tratto dai testi che Teresa Manes, la mamma di Andrea Spezzacatena ha scritto dopo la morte del figlio, impegnata a portare la sua testimonianza in quella che è diventata una sua ragione di vita: la lotta contro il bullismo. Dietro l’angolo c’era il rischio di risultare didascalici, muovere alla commozione, non cogliere le sfumature...
Invece la regista trova una cifra di racconto che stupisce per efficacia. Fa raccontare Andrea, ma è un dialogo mai invadente e talvolta persino ironico, e accompagna lo spettatore in quello che è – con assoluta verosimiglianza - prima un rapporto di apprezzamento e persino devozione e ispirazione a un modello assoluto/Christian (vedi la scena in cui Andrea si rivolge in malo modo al professore come farebbe il suo compagno). Ma il bulletto non sarà mai un vero amico di Andrea, si avvicina sì al ragazzo, ma è anche pronto a schernirlo e deluderlo. Sarà invidioso dei suoi successi, denigrerà i suoi atteggiamenti e i suoi comportamenti, fino a uno scherzo terribile e plateale che stupisce persino per ferocia. E si sa, il singolo opera in gruppo, e il branco (prima “fisico” poi anche “virtuale”) può essere atroce.
Samuele Carrino, giovane attore protagonista, è un outsider assoluto, recita con adesione assoluta al ruolo e lo fa con la naturalezza dei “grandi”. Bellissima la sua inquietudine sullo schermo, la sua dolcezza, la sua ilarità. Un plauso comunque anche a tutti gli altri attori.
“Mymovies” (sintetizzo) scrive che il film risulta conservatore “nell’esitazione di valutare l’ipotesi che a fare di Andrea una preda potesse essere stata una sua effettiva omosessualità”. Può essere; a me non è sembrato (è evidente che il ragazzo è infatuato di Christian e comunque ci sono altri elementi che rimandano a ciò). Leggendo qua e là la mamma comunque non ha mai esplicitato con certezza l’orientamento sessuale del figlio, ma in fondo che importanza ha? Di omofobia e bullismo è stato vittima, questo è certo. Voto (da 1 a 10): 7,5.
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