Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film
Nonostante il titolo italiano (l’originale sarebbe suonato più o meno “Dalle nove alle nove”), che ammicca quasi ad una trama erotica, si tratta di un gangster movie di stampo americano, di quelli che all’epoca si facevano a Hollywood, con Paul Muni, Edward G. Robinson o James Cagney, influenzati, figurativamente, dall’espressionismo. In questo senso siamo senza dubbio davanti a un film anomalo, rispetto alla produzione di Ozu più nota qui da noi. Anche in un prodotto che potremmo definire di consumo, comunque, il regista giapponese impone il suo tocco, fatto di primi piani, lunghe carrellate, inquadrature di piccoli gesti ed oggetti significativi. “La moglie di quella notte” non è ancora un film della piena maturità di Ozu, ma è un’opera personale e godibile, che inserisce importanti elementi di umanità e giustizia in uno dei generi cinematografici più popolari, proprio grazie alla dose di azione e violenza che offrono al pubblico.
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