Regia di Michel Hazanavicius vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE - FESTIVAL DI CANNES 77 - CONCORSO
"Il y etait une fois un pauvre bucheron et une pauvre bucheronne..."
Presentato a sorpresa e all'ultimo minuto nella selezione del Concorso al 77° Festival di Cannes, La plus précieuse des marchandises è il primo lungometraggio di animazione diretto da Michel Hazanavicius, regista versatile pluripremiato (probabilmente sin troppo) con The Artist, e da cui si è imparato a seguirlo attraverso virate poco consuete all'interno della sua variegata carriera di regista, reduce, come si ritrovava, da un inutile remake-fotocopia del divertente horror cinefilo giapponese Zombie contro Zombie (Coupez! 2022), e ora in cerca di un riscatto artistico che pare concreto e reale.
Attorno al 1940, in piena epoca espansionistica della follia nazista, una "pauvre bucheronne" trova, nel bosco innevato e gelido ove ella raccoglie ed accatasta legna per sopra vivere, una neonata scagliata nella neve dal finestrino angusto di un treno in marcia. Per la creatura una flebile speranza di nuova vita.
Per l'autore disperato di quel gesto tragico, non una iniziativa omicida, ma, al contrario, l'offerta disperata di una opportunità di vita per sfuggire al terribile eccidio degli ebrei perpetrato in quegli anni attraverso la deportazione nei campi di concentramento.
"Les sens-coeur ont un coeur!"
Dal romanzo omonimo di Jean-Claude Grumberg uscito nel 2019, Hazanavicius dirige una toccante storia che, attraverso l'animazione semplice ma efficace, si trasforma in una favola drammatica che non snatura la drammaticità dei fatti, ma anzi ne permette una rappresentazione schietta priva di ogni retorica, e che attanaglia e commuove, facendo riflettere sull'ironia del caso e su come l'essere umano possa ritrovarsi dotato di una bontà superiore, ma spesso costretto a convivere con la parte peggiore e più mostruosa di un altro essere simile a lui solo per fattezze fisiche e null'altro.
La storia punta a mettere in risalto anche come un singolo personaggio possa racchiudere in sé diffidenza glaciale ed infinita bontà senza riuscire a rendersene conto finché messo alla prova concreta dei fatti, attraverso una presa di posizione che segna per sempre e divide il buono dal cattivo.
Il film evita ogni face retorica e pietismo e traspone una storia dura con realismo e la poesia di un disegno animato che si rivela la vera riuscita dell'operazione, facendo risaltare ancora di più, attraverso la funzione disegnata, la tragicità di fondo di uno dei capitoli più bui e tragici dell'intera storia dell'uomo sul pianeta.
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