Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
Zhang Yimou conosce il proprio mestiere. Esordisce, in questo film, con citazioni ineccepibili dei maestri del cinema novecentesco, come Kurosawa, Ejzenstejn e Dovzenko, e poi con duelli di spada girati con tecnica sopraffina. Poi continua sullo stesso tema, in una trama banale e con pochi sussulti, tanto che anche i duelli così bene messi in scena, alla lunga stancano. Ne risulta, così, un film ripetitivo, benché affascinante, ma del quale non si vede l'ora che arrivi la parola fine. Sembra un film di propaganda sull'unità della Cina, ma di una simile operazione non c'era proprio bisogno.
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