Regia di Patrice Chéreau vedi scheda film
Una sofferta ricognizione sui corpi che il regista ricostruisce in un doloroso puzzle.
A Parigi,Thomas (Todeschini) e' un giovane ragazzo cui viene diagnosticata una terribile malattia del sangue,letale quanto sconosciuta.Il suo e' un calvario lento che lascia una scia amara di morte attorno a lui ,tanto che anche la fidanzata s'allontana,non riuscendo a sopportare l'agonia del suo corpo.Lo assistera' il fratello minore,gay dichiarato.Una pellicola dura negli argomenti e rigorosa persino nella fotografia.Il regista Chereau (di cui consiglio anche "Intimacy") affronta con coraggio temi di certo non originali,come il rapporto tra fratelli e la morte ,trattandoli con una grande capacita' ,mostrando il corpo umano nella sua decadenza e nella drammatica sofferernza .Un opera dura che tratta temi che il cinema corrente sembra ignorare.Non per tutti,ma ogni tanto bisogna anche fare i conti con lavori cosi' e se possibile condividerne il significato,profondamente reale.Orso D'Argento alla regia al Festival di Berlino 2003.
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