I fratelli Thomas e Luc non si parlano né si vedono da dieci anni. Quando Thomas si ammala di una grave malattia, Luc corre al suo capezzale: per entrambi è il momento di fare i conti con il passato.
Note
Un gioco di specchi che Chéreau - ispiratissimo dal bel libro omonimo di Philippe Besson - ricostruisce con i pezzi di un doloroso puzzle, osservando con compassione, rigore, senza lacrime, come un antropologo della carne, un guardiano del faro, un signore del piano di sopra che conosce già l'epilogo. Nessuno piange Thomas, ognuno elabora il lutto alla sua maniera: anche qui Chéreau è interessato all'evoluzione delle reazioni, alla resistenza nei confronti dell'insostenibilità delle cose (la fidanzata di Thomas che non regge, i genitori che continuano a litigare come si trovassero nel salotto di casa). È Luc (il bravo Eric Caravaca) l'alter ego del regista, mentre il grande vecchio Maurice Garrel è una sorta di Caronte: accompagna Thomas al suo segnato destino. Anatomia dell'inferno. Orso d'argento a Berlino 2003.
Impregnamo tutto con uno stomachevole odore di malattia, precipitiamoci nell'abisso e in fondo, da soli, al buio, facciamoci guidare da una vocina che dice "ti voglio bene".
A Parigi,Thomas (Todeschini) e' un giovane ragazzo cui viene diagnosticata una terribile malattia del sangue,letale quanto sconosciuta.Il suo e' un calvario lento che lascia una scia amara di morte attorno a lui ,tanto che anche la fidanzata s'allontana,non riuscendo a sopportare l'agonia del suo corpo.Lo assistera' il fratello minore,gay dichiarato.Una pellicola dura negli argomenti e rigorosa… leggi tutto
Ormai è chiaro che la poetica di Chéreau può essere definita una 'poetica del corpo'. Dai corpi feriti e martoriati de La regina Margot, ai corpi avvinti nell'amplesso in Intimacy, fino ai corpi del suo ultimo film: nudi maschili esibiti senza pudore (troppo e spesso senza motivo) e corpi segnati dalle cicatrici e dagli ematomi. Son frère è un film che avrebbe tutti gli elementi per essere… leggi tutto
Un film sull'urgenza dei corpi e la fallacia delle parole, sulla verità della carne e l'inautenticità del linguaggio: c'è di che gioire. E sommando a ciò gli autori evocati per chiarire la fisionomia tematica e stilistica di "Son frère" (Bresson, lo Zurlini di "Cronaca familiare" e i fratelli Dardenne), la gioia si ingigantisce rapidamente in esultanza. Sulla carta. Poi il film. Fin dalle… leggi tutto
A Parigi,Thomas (Todeschini) e' un giovane ragazzo cui viene diagnosticata una terribile malattia del sangue,letale quanto sconosciuta.Il suo e' un calvario lento che lascia una scia amara di morte attorno a lui ,tanto che anche la fidanzata s'allontana,non riuscendo a sopportare l'agonia del suo corpo.Lo assistera' il fratello minore,gay dichiarato.Una pellicola dura negli argomenti e rigorosa…
I film sul sentimento di fratellanza trovano quasi sempre terreno fertile con me, spesso al di là del loro valore intrinseco. Non c'è bisogno di utilizzare terminologie semiologiche o filosofeggianti per riconoscere qualche difetto di quest'opera di Chéreau, come un accumulo di situazioni che vanno a provocare il nodo intorno al quale si avvolge (e si svolge) il film. Forse…
Il 7 ottobre si è spento a Parigi per un cancro ai polmoni il regista Patrice Chéreau. Attivo soprattutto a teatro (molte le regie liriche), con prestigiose esperienze anche in Italia con Giorgio Strehler, nel 1975…
Il titolo non necessita davvero di molte spiegazioni. Il legame tra i fratelli è archetipico (pensate a Caino ed Abele ;-) e il cinema ci si è soffermato un'infinita di volte. Ci arrischiamo quindi in questo mare…
Per Gautama l'incontro con la malattia - al pari di quello con la vecchiaia e la morte - fu decisivo per la comprensione dell'esistenza della sofferenza dell'umanità. Anche per il cinema, spesso, le cose van così e…
Cinque film che sono riusciti a stupirmi per lo sguardo lucido e disincantato su un tema difficile e poco frequentato, che è quello del male incurabile. Percorsi dolorosi e talvolta angoscianti al centro di…
Molti di noi quest'anno si sono diplomati. un po' meno hanno avuto l'occasione di poter vedere dei film a scuola. io durante i miei cinque anni ne ho visti molti, e voglio dire solo una cosa: grazie PRESIDE!
poche novita' in questa classifica che raccoglie film interessanti di diversi registi che non sempre hanno brillato,unico film atipico quello di lost in la mancha...
Ma come dimenticare De Oliveira, Hsiao Hsien, Patti Jenkins, Leconte, Yimou, Webber, Sorrentino, Cuaron, Rivette, Fox, Kar Wai, Emmerich, Avary, Bent Harmer, Von Trier, Demme, Garrone, Leigh, Meyers, Kelly e "gli…
Un film pregevole , nel vero senso della parola..Una delicatezza estrema che non tocca corde facilissime, inverte quelli che dovrebbero essere i sensi comuni di questo genere di film: il malato omosessuale etc..,dosa gli interpreti che sono sempre discreti, ma intensi, i problemi della malattia e della morte, nei confronti di sé stessi e degli altri, tutto questo riesce ad esprimerlo in maniera…
film a tratti crudo che fa commuovere, ma senza rinunciare all'osservazione critica del problema:il regista non ha come primo obiettivo quello di far piangere lo spettatore; bensì quello di porlo davanti a un problema della società( in questo caso le malattie).
Un film sull'urgenza dei corpi e la fallacia delle parole, sulla verità della carne e l'inautenticità del linguaggio: c'è di che gioire. E sommando a ciò gli autori evocati per chiarire la fisionomia tematica e stilistica di "Son frère" (Bresson, lo Zurlini di "Cronaca familiare" e i fratelli Dardenne), la gioia si ingigantisce rapidamente in esultanza. Sulla carta. Poi il film. Fin dalle…
Chéreau abbandona i gigantismi compiaciuti della Regina Margot e resta sullo studio dei corpi come già in Intimacy:dove in questo prevaleva la rappresentazione dell'atto sessuale come immediato strumento conoscitivo dei personaggi,in Son frère la storia ci conduce a visitare i corpi di un malato e di suo fratello.Solo i loro corpi,pensa giustamente Chéreau, possono riuscire ad illuminare la…
Il cinema di Patrice Chéreau è un cinema che perlustra i corpi nel tentativo impossibile di disossarli. L’autore francese è personalità assai poliedrica: regista di palcoscenici (è stato per quasi un decennio direttore del prestigioso Théâtre des Amandiers di Nanterre, dove ha coltivato una generazione d’attori, tra cui il protagonista di Son Frère, Bruno Todeschini), di film (il…
Ormai è chiaro che la poetica di Chéreau può essere definita una 'poetica del corpo'. Dai corpi feriti e martoriati de La regina Margot, ai corpi avvinti nell'amplesso in Intimacy, fino ai corpi del suo ultimo film: nudi maschili esibiti senza pudore (troppo e spesso senza motivo) e corpi segnati dalle cicatrici e dagli ematomi. Son frère è un film che avrebbe tutti gli elementi per essere…
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Commenti (3) vedi tutti
Una sofferta ricognizione sui corpi che il regista ricostruisce in un doloroso puzzle.
leggi la recensione completa di ezioImpregnamo tutto con uno stomachevole odore di malattia, precipitiamoci nell'abisso e in fondo, da soli, al buio, facciamoci guidare da una vocina che dice "ti voglio bene".
commento di michelSOFFERENTE E COMMOVENTE… BELLO!
commento di columbiatristar