Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
E' forse uno dei film più ambiziosi di Salvatores, dove il regista prova davvero ad indossare i panni dell'autore con un'ambizione smisurata. Visti i risultati, direi che il regista ha colpito nel segno. E' un film che mescola tragedia e thriller, con un'attenzione alla lirica ed al paesaggio che spesso consentono a Salvatores di sfiorare la pura bellezza. Lirica è la prima parte dal sapore un po' Malickiano, in cui si vede il bambino protagonista del film viaggiare per le campagne della Basilicata, per i prati aperti e luminosi bruciati dal Sole. A fare da contrasto a questa bellezza c'è però l'orrore, che consiste nel ritrovamento da parte del protagonista di un bambino rapito e quasi morente tenuto in condizioni orrende in un buco sotto terra. Nel rapimento pare essere coinvolta buona parte del paese, tra cui i suoi genitori. Cos'è questo? L'innocenza e la purezza dell'infanzia che improvvisamente e brutalmente vengono a contatto con il mondo degli adulti? Un mondo oscuro e cinico che pare assolutamente incomprensibile e che segue logiche per nulla chiare. I due bambini diventeranno amici, ma le cose si metteranno molto male.
La seconda parte, permeata dalla tensione e dal thriller, è più convenzionale, ma a tratti fa davvero venire la pelle d'oca e fa un uso magistrale della suspense.
Resta impresso il piccolo Giuseppe Cristiano nel ruolo del protagonista, sorprendentemente ed incredibilmente bravo ed intenso; ma sono bravi anche gli adulti che danno vita a personaggi ricchi di sfumature ed ambiguità, che si dibattono continuamente tra bene e male. Il film lo vediamo essenzialmente con gli occhi dei bambini però: il comportamento degli adulti appare estraneo anche a noi, le motivazioni che li spingono a certe cose ci paiono incomprensibili, il corpulento Abatantuono, nel ruolo di un malavitoso del Nord, è qui più inquietante che mai.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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