Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Fiabesco neorealistco - molto fiabesco e poco realistico. Anche i film neorealisti avevano un procedimento fiabesco, ma era un pretsto per mettere sotto i riflettori un contesto reale con le sue problematiche altrimenti poco attraenti per il grande pubblico - all'epoca uscivano appena da macerie fisiche e spirituali. Quì il fiabesco straborda, sbrodola da tutte le parti. L'attenzione è distratta da una fotografia tirata a lucido, smagliante e, dunque, ricattatoria, che ci fà dimenticare il resto. E' tutto troppo squadrato e pulito per apparire vero. Sembra solo un esercizio di estetismo. Ci perdiamo negli sguardi e nei bei visi dei bambini, che sembrano presi dal postalmarket, con quel loro tenero impaccio attoriale. Non sono né i bambini di Kubrick o di Spielberg, ma nemmeno quelli di De Sica o di Rossellini, un po' più veraci. Non se li facevano imporre dalla produzione. Si vede che sono cresciuti in famiglie confortevoli, lontane dalle asprezze della realtà descritta e si vede che recitano. Comunque, tutto il cast è un po' sopra le righe e poco credibile. Gli attori migliori sono il padre del ragazzo e il giovane guardiano. C'è tanta ruffianeria. Se continuiamo ad elogiare opere del genere che non sono né carne né pesce, ma un po' e un po': quel tanto che basta di autoriale e di commerciale, per ragioni di pudore intellettuale, non andremo da nessuna parte. Il campanilismo è meglio tenerlo fuori dal giudizio di gusto. Ci sono film belli e film brutti. Purtroppo, va detto ancora, in Italia i film belli scarseggiano e il mercato arranca perché il sistema non favorisce il libero e democratico studio del cinema. E' una scuola di lusso che solo pochi si possono permettere e i posti sono pochi e assegnati, nella gran parte dei casi, secondo criteri che nulla hanno a che fare col merito, come per ogni cosa in Italia (beninteso, a rigor di logica, non perché è un luogo comune significa che sia falso). Me ne frego che Salvatores è un premio oscar e che Abatantuono è Abatantuono e che i bambini sono tutti belli e innocenti (innocenza, schifosamente, sfruttata dagli adulti, come efficace pubblicità per il loro laido business). Dal cinema non cerco un divertimento estetico fine a sé stesso, come certe suppellettili varipinte e luminescenti per intenderci. Sinceramente non l'ho capito dove vuole andare a parare questo film. Secondo me da nessuna parte. La superiorità dei bambini rispetto agli adulti? Questo è stato già detto molto più efficacemente.
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