Regia di Spike Lee vedi scheda film
La 25esima ora è l'equivalente del giorno del giudizio, per il quale però il protagonista Monty sa già benissimo cosa lo attende: sette anni di galera ed una bella fetta della sua vita in mezzo a soprusi e violenze. Quanto lo separa dall'addio alla vita come l'aveva conosciuta sinora sono solo 24 ore; 24 ore in cui le riflessioni si susseguono incessanti, ma procede altrettanto la ricerca concreta di colui o colei che l'ha incastrato: pur riconoscendone la bassezza morale, Monty decide di non punirlo, almeno non lui direttamente. Un film a tratti epico, con un Norton a regime (come sempre ottimo pure Hoffman), apatico, perennemente distratto, sopraffatto dall'enormità dei pensieri che lo sovrastano e con una morale piuttosto pessimista sulla vita in generale. Pur non essendo la classica tematica 'nera', Spike Lee permea della legge del ghetto tutto il film: per sopravvivere occorre essere furbi, svelti, svegli, farsi gli amici giusti, tradire quelli sbagliati. Intensissimo.
Lo spacciatore Monty viene beccato con la droga nascosta in casa; il giorno dopo entrerà in galera per scontare sette anni di pena. E' in quelle 24 ore che è costretto, con gli amici, con la fidanzata e con il boss per cui lavorava, a ripensare alla sua vita ed agli errori fatti. La soffiata che l'ha incastrato si rivelerà opera di un suo 'collega'.
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