Regia di Spike Lee vedi scheda film
La venticinquesima ora è quella che non ci potra'essere,è il tempo desiderato per cercare di recuperare,ma non sara'possibile,è un'ipotetica ultima spiaggia(o ultimo deserto,come suggerisce il prefinale) non raggiungibile per ritrovare la pace perduta, o buttata via.Spike Lee ritorna con un film che è forse il primo a guardare in faccia l'America del dopo-11 Settembre senza giri di parole o strategiche elusioni:la "giornata piena" dell'ex-spacciatore in carriera che l'indomani deve consegnarsi in carcere,e in quel lasso di tempo,cosi'breve eppure cosi'ampio da gestire,cerca di farsi un'analisi di coscienza,di scoprire chi lo abbia tradito,chi e che cosa conta davvero nella sua vita,e in che cosa ha sbagliato.Onesto(infatti non nega mai la colpevolezza del suo protagonista),duro e anche lirico in molti momenti,l'ultimo lavoro dell'autore di "Clockers" è forse suo migliore.Senza ingabbiarsi nella questione razziale,che pure merita considerazione ,sembrando pero'in alcuni film l'unica ragion d'essere del suo cinema,"La 25a ora" è uno straziato sguardo su quel che si muove ancora nella citta' solitamente eletta a centro dell'Occidente.E,aiutato anche da un cast magnifico,in cui primeggiano un Norton di grande misura,e un attore ancora giovane,ma gia'da anni da tenere d'occhio, che secondo me potrebbe essere il nuovo James Woods,dalla faccia dura e dai furori sempre sul punto di esplodere,Barry Pepper,il regista pronuncia una condanna della violenza,e una dichiarazione d'appartenenza al proprio popolo sinceri,anche se puo'sembrare sul filo della retorica.E la cascata d'invettive livorose che l'immagine del protagonista scaglia dall'interno dello specchio ,prendendosela con tutto e tutti,lascia in realta'l'eco di un grido di dolore di rara intensita'.
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