Regia di Alan Parker vedi scheda film
Davvero un bizzarro personaggio Alan Parker: in oltre 30 anni di carriera il regista inglese ha affrontato (con alti e bassi) i generi più disparati, attraversando ripetutamente l'Oceano Atlantico e passando con disinvoltura da film musicali (diversissimi tra loro: "Fame", "The Wall", "The Commitments", "Evita") a densi e disturbanti drammi ("Fuga di Mezzanotte", "Birdy", "Le ceneri di Angela"), da farse grottesche ("Morti di salute") a conturbanti horror ("Angel Heart"). "The Life of David Gale" (unico film diretto da Parker nel primo decennio di questo secolo: scelta di qualità o segno evidente di declino artistico?), si può ascrivere al filone che potremmo definire "dell'impegno civile", al quale appartiene anche il vecchio "Mississipi Burning", curiosamente anch'esso ambientato nel sud degli Stati Uniti. La triste vicenda del martirio di David Gale, coprodotta dal regista con il vecchio amico Nicolas Cage, è un interessante dramma che affronta lo spinoso tema della pena di morte, descrivendo la lotta, portata fino alle estreme conseguenze, di un gruppo di attivisti abolizionisti. Comunque la si pensi sul tema, il film è duro, avvincente, ben diretto e con un eccellente cast: Kevin Spacey è ineccepibile come al solito, ma anche meglio riescono a fare un'intensa Kate Winslet e una commovente Laura Linney (un'attrice eccezionale, forse troppo spesso sottovalutata). Forse a qualcuno i tempi dilatati e un po' lenti della pellicola potrebbero risultare indigesti, ma "The Life of David Gale" è un'opera che difficlmente può lasciare indifferenti: un gran film davvero, voto positivo.
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