Regia di Alan Parker vedi scheda film
Il film di Akan Parker non rappresenta soltanto un documento morale lucidissimo, è portavoce dei dubbi e delle sfiducie di un intero paese di fronte a una realtà eticamente insondabile. È chiaramente un thriller politico, ma è anche un atto profondamente cinematografico, con gli attori che quasi oltrepassano la macchina da presa per intrufolarsi in un mondo dove non ci sono più segnali stradali che indichino altre città, ma solo prigioni. Spacey sintetizza perfettamente l’orrore di cui si fa carico, Winslet e Linney sono splendidamente drammatiche, vibranti, tormentate. Soundtrack da brividi.
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