Regia di Spike Jonze vedi scheda film
Parte con grandi aspettative, questo Ladro di orchidee: lo sceneggiatore Kaufman (esiste solo Charlie, chiariamolo subito: Donald è un gemello fittizio, presente solo nel film) deve cercare di bissare il successo di Essere John Malkovich - e questo è esattamente l'incipit del film -, ma le idee sono poche e vaneggiano attorno alla storia di un fantomatico Ladro di orchidee, un uomo che lavora in una serra e adora alla follia questi fiori. Bene, da qui in avanti film e realtà si separano: se nella pellicola Kaufman vive un travaglio interiore piuttosto banale ed accentuato dallo sdoppiamento di personalità che si concretizza nel gemello, nel mondo reale Kaufman scrive una sceneggiatura masturbatoria in cui le vicende del ladro di orchidee, personaggio pur disegnato con buona cura, passano in secondo piano per lasciare il posto alle ansie ed ai dubbi dello scrittore. Le trovate interessanti sono, ancora una volta (come già in Essere JM), quelle frecciatine autoironiche (su Hollywood e sul cinema in sè) che prevedono per esempio le comparsate di Malkovich, Cusack e del regista Jonze nei loro stessi panni; oppure la stravagante scelta di evocare un fantomatico Donald Kaufman nei crediti della sceneggiatura; al di là di ciò, però, il prodotto è decisamente al di sotto di ogni possibile previsione, stenta a prendere una forma ed è privo della verve del precedente film di Jonze; trova perlomeno in Meryl Streep - che pure ha un ruolo laterale - la sua migliore interprete, mentre il protagonista Cage pare un po' confuso. 5/10.
Il ladro di orchidee, da un romanzo di una giornalista del New Yorker tratto da una storia vera, è la nuova sceneggiatura del quotatissimo Charlie Kaufman. Che, però, non trova l'ispirazione e le idee giuste, mentre, ossessionato dai suoi personaggi fino al punto di pedinarli, il gemello di Kaufman si dà da fare per aiutarlo e per terminare una sceneggiatura tutta sua.
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