Regia di George Clooney vedi scheda film
Una mente pericolosa al servizio di un organizzazione ancora più pericolosa.La storia presunta vera è quella del creatore di tanti format televisivi di successo(anche qui da noi in Italia)e che negli anni 50 rappresentò una sorta di spartiacque con la sua idea di televisione di più basso livello culturale ,per non dire spazzatura, legata alle fisime e alla creatività di perfetti signori nessuno che grazie all'esposizione pubblica televisiva assurgono a personaggio da essere mandato in pasto al famelico pubblico e fagocitato in men che non si dica senza lasciare traccia di se subito dopo.E se ci si pensa è una flosofia televisiva che resiste ancora intatta negli anni.La mente pericolosa di cui sopra afferma di aver ucciso trentatre persone nel corso della sua doppia vita usando i suoi viaggi per lavoro televisivo come paraventi per gli omicidi su commissione per cui è stato reclutato.Quello che colpisce in questo film di Clooney è l'antropologia applicata al personaggio recitato da Sam Rockwell:il perfetto antieroe americano,quello che deve fare il lavoro sporco,una classica espressione di ambiguità e doppiezza,più che un individuo un arma con licenza di uccidere.Un personaggio sfaccettato,a tutto tondo che non capisce il suo lavoro ma si adegua e per questo rimane ben impresso.Come rimane ben impressa in mente l'aria anni 70 del film,stiilisticamente libera che frulla allegramente grigiori metropolitani e schiamazzi di colore dal sapore pop.Come filosofia il film al quale possiamo avvicinare l'opera prima di Clooney è Auto Focus di Schrader che parlava sempre di un personaggio televisivo in vista con pulsioni non propriamente encomiabili(anche se non erano omicidi).E come questo il film di Schrader racconta un pezzo d'America filtrato attraverso il tubo catodico che è specchio fedele della società in cui si vive.Il cast impiegato da Clooney è importante e usato anche in maniera creativa(vedi i cameo muti di Pitt e Damon),Clooney si ritaglia una parte minore ma di sicuro effetto metre la Barrymore è la perfetta icona della libertà hippy,frivola al punto giusto ma serissima quando serve.Il tono del film è amaro,non riconciliato,viene lasciato un po'tutto in sospeso e in fondo colpisce che un personaggio simile,ammesso che sia vero tutto quello che ha detto,sia ancora vivo vegeto e soprattutto a piede libero....
particina da killer
lei come killer non ce la vedo proprio
perfetta icona hippy
particina ma d'effetto
attore bravissimo ma sottovalutato
regia sul filo del formalismo puro con molte finezze
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