Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Il giovane regista Michele Apicella sta girando il suo terzo film La mamma di Freud e intanto deve tenere a bada ogni sorta di postulanti, colleghi, critici cinematografici e altra varia umanità. Diciamolo: erano bei tempi quelli in cui Moretti si filmava addosso senza il minimo ritegno, interpretava personaggi che nella vita avremmo evitato come la peste e osava battute come “Non me ne andrò mai da questa casa, hai capito? perché io non lo voglio superare il complesso di Edipo”. Però non dovremmo dimenticare il fantastico gruppo di attori che lo fiancheggiava nei primi tempi della sua carriera: Dario Cantarelli dall’aria spiritata che evoca continuamente il bracciante lucano, il pastore abruzzese, la casalinga di Treviso e alla fine se li vede comparire davanti in carne e ossa; Giampiero Mughini presentatore di tv trash (“La volgarità purtroppo ha trionfato ancora una volta”, commenta con visibile soddisfazione); Alessandro Haber sceneggiatore fallito; Remo Remotti pseudo Freud malato di mammismo; soprattutto Laura Morante alias Silvia (il nome c’era già nei primi due film morettiani, ma lei no), musa ispiratrice dolce e sfuggente capace di tirare fuori il latente romanticismo di Michele. Sono un mostro, sì. E ti amo.
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