Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Difficilissimo per un giovane autore riaffacciarsi al giudizio di spettatori e critica con un secondo lavoro,specie se il film d'esordio è stato un caso,inaspettato campione d'incassi ,piaciuto a molti recensori e scatenatore di accesi dibattiti."Sogni d'oro" è una riflessione sul mestiere del regista,un insieme di considerazioni sul fare cinema,contraddistinto dall'umorismo velenoso di Moretti,capace di essere ostile al mondo e anche a se stesso,in un gioco (auto)derisorio non sempre comprensibile da tutti.Idee ne sforna diverse,"Sogni d'oro",dagli spettatori-manichino per risolvere il problema delle sale vuote,la crisi d'idee che coglie l'autore,la gara con il regista rivale,il sogno ricorrente della depressione che si tramuta in licantropia.Inquieto,in grado di fare una lucida analisi della responsabilità di essere un autore seguito,ma anche di accanirsi paranoicamente su chi lo circonda,Nanni Moretti si lascia andare ad una disperata perplessità prima della fine,e nella sequenza frammentata del sogno ,conduce ad un finale di sconcertante verità,mentre al tavolo con la compagna asserisce:"Sì!Sono un mostro e ti amo!"
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