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Sogni d'oro

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

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La recensione su Sogni d'oro

di mm40
8 stelle

A soli 28 anni, età in cui molti colleghi registi ancora non hanno neppure esordito, Moretti è già al terzo film. Ed ha una carica sovversiva addosso davvero impressionante, idee da vendere ed un'autostima (pur giustificabile) a livelli preoccupanti che però lo aiuta a sorreggere un'opera apparentemente pretenziosa come questa. In realtà Sogni d'oro è pura comicità, probabilmente il film più apertamente comico nella carriera del regista, autoindulgente quanto basta, ma principalmente autocritico. La storia prende spunto evidentemente dalla realtà, in cui Apicella (cognome della madre del regista) è l'alter ego di Moretti e la terza prova è alle porte proprio con questo Sogni d'oro. Moretti attore è straordinario nel suo distacco perfettamente in sintonia con il tono del film; le scenette di Freud o del 'dibattito' televisivo sono quasi poesia. Siamo solo nel 1981, ma Moretti ha già inquadrato la volgarità e la stupidità cui va incontro il sistema culturale italiano a partire da quello strumento altamente diseducativo che è la tv. Sconfortante per certi versi (poichè il teorema del film è effettivamente giusto e si è concretizzato oltre ogni più funerea aspettativa), irresistibile in alcuni momenti (il tormentone della casalinga di Treviso, del pastore abruzzese e del bracciante lucano), ben concentrato (frequenti cambi di ritmo, tono e tematiche, dalla psicanalisi all'amore, dal cinema alla famiglia) è un ottimo esempio di metacinema all'italiana (per il provincialismo e l'ironia può ricordare un certo Risi), con forti influssi critici sul profilo socioculturale.

Sulla trama

Un giovane regista impegnato ha ricevuto modesti consensi di critica (e meno di pubblico) nei suoi due primi lavori. Ma saprà confermarsi o addirittura migliorarsi? Il suo snobismo intellettuale gli porta contestazioni e polemiche, ma ha già in mente il prossimo soggetto: La mamma di Freud, in cui il padre dello psicanalista mostra l'ambiguo rapporto con la madre. I suoi sogni si fanno sempre più simili a incubi e anche l'amore non corrisposto verso Silvia lo tormenta.

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