Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Raccontando i film di Chabrol è inevitabile ripetersi: riecco dunque la solita famiglia della buona borghesia di provincia che assiste al riemergere dei propri fantasmi del passato e cerca un modo per affrontarli. I toni sono forti, da tragedia greca (si sfiora l’incesto); rimane impresso soprattutto il finale affidato alla vecchietta Suzanne Flon, soave solo in apparenza. Le buone intenzioni ci sono eccome (fra l’altro si affronta uno dei temi più scottanti in Francia, il collaborazionismo coi nazisti), e anche l’abilità nel costruire una vicenda che regga, solo che ormai è tutto risaputo: ci si appassionerebbe, se non si fossero visti altri film del regista.
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