Regia di Nicolas Philibert vedi scheda film
Piacevolissimo documentario su un anno di una scuola elementare della provincia francese, lontana da Parigi ma con un tocco di multirazzialità (c’è una bambina dagli occhi a mandorla). Il villaggio è piccolo e il maestro (prossimo alla pensione) insegna a tutti, dalla prima alla quinta classe. I problemi sono come rimpiccioliti rispetto a quelli della grande città (per quello che vediamo, i bambini appartengono a povere famiglie contadine) ma appaiono enormi ai diretti interessati, il cui unico termine di riferimento è il loro minuscolo mondo: così il maestro interviene, con pazienza infinita, per riappacificare due ragazzini che hanno litigato o per incoraggiare un’allieva insicura di sé. In una sorta di passaggio di consegne, vediamo la gita alla scuola media dove andranno i più grandicelli (che per la prima volta lasceranno il paese) e l’accoglienza ai più piccoli che inizieranno a frequentare l’anno dopo (uno dei quali, spaventato, si mette a piangere e chiede la mamma). I bambini sono meravigliosamente spontanei, mai leziosi, e si ha l’impressione di una perfetta aderenza al reale. Il titolo accosta i due verbi ausiliari, ma può suggerire indirettamente una riflessione sull’importanza del primo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta