Una scuola con un'unica classe (dall'asilo alla quinta elementare), in un paesino sperduto fra i monti dell'Auvergne. E un unico maestro, Georges Lopez, alle soglie della pensione.
Note
Si tratta di una realtà ancora molto diffusa in Francia, ed è forse questo uno dei motivi dell'enorme successo che il film ha ottenuto in patria: oltre due milioni di spettatori lo hanno visto, e giudizi entusiastici hanno messo d'accordo critica e pubblico. Philibert ha scelto di partire dai luoghi e dai personaggi (il maestro e i suoi allievi, alcuni molto piccoli), raccontando con sapienza e leggerezza un'esperienza - quella del regista e, per estensione, nostra - alla scoperta di un mondo che, nella sua autenticità, conserva qualcosa di fiabesco. Le fantasie e i dubbi dei bambini più piccoli e quelli dei più grandicelli, al primo passaggio importante della vita (dalle elementari alle medie); il rapporto con gli adulti, con il maestro, con la didattica e il gioco, con la stessa macchina da presa, che non si nasconde mai eppure riesce a catturare emozioni e stati d'animo con riserbo e pudore. Il regista, in definitiva, realizza un'utopia: quella di un cinema come atto morale attraverso il quale "crescere". Divertendosi un mondo.
Operazione straordinaria, coraggiosa, fondamentale. Forse potrebbe risultare appena noioso per chi non è del mestiere, rimane comunque un lavoro indimenticabile.
racconta con delicatezza le difficoltà che comporta uno dei tanti passaggi della vita.molto semplice ma allo stesso tempo semplice ed efficace. da vedere.
Son dalle piccole cose che può nascere un bel film, emozionante, in grado di far piangere e ridere, di far pensare ed allietare i cuori ormai pietrificati dalle mille insopportabili storielle sterili ed inutili dei clichè hollywoodiani…
Un toccasana nel panorama cinematografico internazionale, anche se il film si colloca nel genere documentario. L'epopea dei bimbi cresciuti con un unico maestro stringe il cuore e fa riflettere. Ben fatto.
Anni fa in un cinema di Bologna andai con le mie compagne di corso e la nostra relatrice della Scuola di Specializzazione per diventare insegnanti di lingua francese a vedere "Etre et avoir" di Nicolas Philibert. Il film fu una gradita sorpresa per tutti: Philibert utilizza il cinema documentario, che già aveva portato ad un livello qualitativo notevole ne "Il paese dei sordi", per… leggi tutto
Interessante ma non del tutto convincente esperimento messo in scena dal celebre documentarista Nicolas Philibert. Osservare una classe unica di una piccola comunità dell'Alvernia, nella zona del Massiccio Centrale nel corso di un anno scolastico e, soprattutto, rivelare l'importanza e la necessità dell'istruzione e dell'educazione in una società che sembra sempre più colpevolmente volerne… leggi tutto
Un tempo ci furono la trasmissione "Non è mai troppo tardi" e le "Pubblicità Progresso" al fine di educare discoli (anche maggiorenni) un pò birbanti e peracottari: tali operazioni - d'origini istituzionali, perciò apodittiche - furono giustificate dagli assestamenti dei vari dopoguerra. Poi venne la pedagogia carica di pathos delle pellicole L'ATTIMO FUGGENTE e UN POLIZIOTTO ALLE… leggi tutto
Giunti alla Sesta Serie dei Ricordi Entomologici un’indomita, furibonda e smagliante meraviglia s’accampa e s’incista, col suo sorprendentement’eterno rinnovars’imperituro, nella mente del…
Un bellissimo documentario, che ci ricorda il ruolo fondamentale, ma sovente dimenticato, del ruolo educativo.
È il compito più importante per un individuo, per una società tutta: eppure quasi sempre in fondo alle priorità, degli individui come dei governi espressi dagli individui. Che è, come dire, della società.
Mettere ciò in evidenza…
Chiacchieratissimo per gli scandali che puntualmente coinvolgono il suo protagonista Ezra Miller e per il ritorno di Michael Keaton nei panni di Batman dopo le pietre miliari tra fine anni ottanta e inizio anni novanta…
La vita stessa che si mostra. Potrebbe essere (contenuto in) un capitolo dei “Souvenirs Entomologiques”, la monumentale opera magna di Jean-Henri Fabre -[ben citato in bibliografia, così come…
E Tenie Intestinali, Larve di Mosca, Ragni, Scorpioni, Topi di Fogna & Ratti delle Chiaviche, Iene, Sciacalli, Maiali, Fiere Feroci... Oltre alle amebe mangia-cervello (anche se, a giudicare dalla situazione…
Cerchiamo di capirci.
Per favore, eh.
Intelligenze aliene e intelligenze artificiali: entrambe alt(e)re, stran(ier)e, estranee.
Se tradurre è tradire lo è anche incontrarsi per…
Qualche giorno fa lessi la bella e accorata recensione di @Badu D Shinya Lynch su "Der Freie Wille": fui talmente colpito dall'intensità del suo coinvolgimento emotivo che procurai di vedere il film il giorno…
Non so dire se si tratti di un capolavoro, forse non lo vedo come tale e forse non va visto in quanto tale.
La vita di questi bambini, del loro insegnante, dei genitori, insomma, di questa comunità, sutentica, vale molto di più di un mero giudizio cinematografico. All'inizio della visione ci sono alcune cose che mi hanno un po' scoraggiato. La prima è indubbiamente…
Anni fa in un cinema di Bologna andai con le mie compagne di corso e la nostra relatrice della Scuola di Specializzazione per diventare insegnanti di lingua francese a vedere "Etre et avoir" di Nicolas Philibert. Il film fu una gradita sorpresa per tutti: Philibert utilizza il cinema documentario, che già aveva portato ad un livello qualitativo notevole ne "Il paese dei sordi", per…
La campagna, il lavoro, la scuola "Buongiorno Signor maestro!", il rispetto per le istituzioni. "Être et avoir" è un film di destra? Di cosa hanno bisogno i nostri bambini, di protezione, di disciplina, di libertà? E che cos'è la libertà se non ricevere gli strumenti per vivere insieme ai nostri simili? I film importanti, si sa, contengono più domande che risposte
Penso che per qualche motivo puo' ricordare un po' delle fasi di fanciullo a scuola che ho/abbiamo vissuto (parlo intorno alla fine anni '70 primi '80) ... poi la magia pian pianino si e' persa.Comunque come visione e' molto pacata ed anche abbastanza godibile.voto.6.
Da tempo mi ronzava nella mente l’idea di una play sulla tematica “cinema e scuola”, a maggior ragione visto che sono parte in causa in quanto anch’io faccio l’insegnante. Tuttavia, mi piacerebbe dedicare…
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Commenti (8) vedi tutti
Dopo questo film forse ho capito che ho sbagliato tutto nella vita. Fare l’insegnante è bello!!!!
leggi la recensione completa di BradyOperazione straordinaria, coraggiosa, fondamentale. Forse potrebbe risultare appena noioso per chi non è del mestiere, rimane comunque un lavoro indimenticabile.
commento di saturabellissimo
commento di antimesVOTO : 6 Interessante, ma alla fine mi è sembrato un pò troppo retorico ed esercizio di stile.
commento di supadanySinceramente mi aspettavo di più, l'ho trovato piuttosto noioso e superficiale.
commento di florentia violaracconta con delicatezza le difficoltà che comporta uno dei tanti passaggi della vita.molto semplice ma allo stesso tempo semplice ed efficace. da vedere.
commento di carpaSon dalle piccole cose che può nascere un bel film, emozionante, in grado di far piangere e ridere, di far pensare ed allietare i cuori ormai pietrificati dalle mille insopportabili storielle sterili ed inutili dei clichè hollywoodiani…
commento di massybartUn toccasana nel panorama cinematografico internazionale, anche se il film si colloca nel genere documentario. L'epopea dei bimbi cresciuti con un unico maestro stringe il cuore e fa riflettere. Ben fatto.
commento di etony