Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Più che nella storia, l'anima di questo film poetico e sfuggente risiede nell'ipnotica miscela di musica, immagini e voci sovrapposte, che immergono lo spettatore nel clima logoro e decadente della Berlino negli anni '80, in cui si nasconde, però, un barlume di vitalità e speranza.
Esponente del Nuovo Cinema Tedesco, Wim Wenders realizza un film di stampo profondamente europeo, in cui non è importante la narrazione della storia in sé, ma conta soprattutto l’abile miscela di suoni, colori, penombre, colonna sonora e voci sovrapposte che, suggestionando lo spettatore e trasmettendogli molte sensazioni più che emozioni vere e proprie, lo immergono nel clima decadente, logoro e svuotato di qualsiasi umanità della Berlino negli anni ‘80, una città segnata nel profondo dalle indelebili cicatrici lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale e dal Muro di Berlino, situazione perfettamente illustrata attraverso il fascino poetico del bianco e nero, la recitazione essenziale ed i dialoghi ridotti all’osso. Per questo hanno una grande importanza le singole storie dei personaggi, donne e uomini afflitti da un costante senso di spaesamento e afflizione che pensano spesso di risolvere con il suicidio. Sono osservati dall’alto, quindi da lontano e con sguardo distaccato, dagli angeli custodi, che comunicano con loro senza essere visibili. Quando uno dei due, però, diventerà umano perché innamorato di una donna, non osserverà più la realtà, ma potrà viverla, scoprendo quindi che, sotto il velo di disperazione che avvolgeva la città di Berlino in quel periodo, si nasconde un barlume di vitalità e di speranza riposto proprio nelle persone. Inoltre, c’è anche la “preoccupazione”, da parte del regista, che Dio ci osservi in qualunque momento e possa leggere tutti i nostri pensieri, cogliendo ogni singola emozione. In conclusione, un film metaforico, implicito ma non incomprensibile, ricco di riferimenti alla poesia di Omero, che concilia perfettamente sentimenti opposti come decadenza e vitalità, disperazione e speranza, malinconia e tenerezza. Imperdibile per i cinefili, ma non è un film adatto al grande pubblico. Un film da vedere senza tentare disperatamente di coglierne ogni singola sfumatura, ma semplicemente lasciandosi trasportare dal flusso di immagini e suggestioni partorite dal genio artistico del cineasta tedesco. Voto 8,5
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