Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Magnifico esordio di Steven Spielberg alla regia!
David Mann (D. Weaver), un tranquillo commesso viaggiatore, in viaggio in autostrada con la propria macchina, si trova coinvolto, suo malgrado, in una sfida senza motivo con l'autista (psicopatico) di un'autocisterna.
E pian piano la sfida per Mann si trasforma in una lotta per la vita.
Fulminante esordio di Steven Spielberg alla regia, che con un budget modestissimo ci regala un singolare quanto geniale road-movie.
Tratto dall'omonimo racconto di Richard Matheson e da lui stesso sceneggiato, il film parte da uno spunto molto intrigante: l'uomo comune che si trova a muoversi in circostanze straordinarie. Ma non solo. La storia si presta a una pluralità di significati: puo essere letta anche come una metafora sulla vita o come una sfida tra l'uomo e la tecnologia (disumana).
E l'elemento più sconvolgente è che il duello tra Mann e l'autocisterna assassina non è dovuto ad alcun motivo plausibile, è qualcosa di assurdo, un crudele gioco al massacro che si fa sempre più spietato e insostenibile. Diventa una vera e propria lotta per la sopravvivenza.
Spielberg fa nascere una tensione notevole dal nulla, un po' come fa Hitchcock in "Intrigo Internazionale" nella scena ambientata nel deserto. E inoltre: l'autocisterna assassina sfida l'auto senza motivo, come i volatili cominciano ad attaccare l'uomo senza una spiegazione ne "Gli uccelli" (pare comunque che Matheson fosse stato chiamato a sceneggiare "Gli uccelli", ma ebbe disaccordi con Hitchcock e fu sostituito). L'idea di non mostrare mai il conducente del camion poi è superlativa: non fa altro che aumentare ancora di più la paura e l'orrore. Il conducente finisce per diventare quasi un un'entità soprannaturale, una minaccia invisibile e sempre più opprimente.
Spielberg poi, da parte sua, nonostante sia ancora al suo primo film, padroneggia il film alla perfezione e dimostra già tutto il suo talento.
"Duel" infatti costituisce anche una grande sfida registica: girare un film con un solo attore come protagonista (Dennis Weaver, perfetto), pochissimi mezzi, tutto in esterni e pochi dialoghi.
E Spielberg, come ben vediamo, la vince in pieno questa sfida.
Il film fu girato originariamente per la TV, ma visto il grande successo fu poi distribuito dalla Universal nei cinema e in breve divenne un "cult", diventando un trampolino di lancio per il suo regista.
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