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Duel

Regia di Steven Spielberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Duel

di ProfessorAbronsius
10 stelle

Un incubo on the road difficile da dimenticare. A mio modestissimissimo parere, il miglior film di Spielberg. Voto 10 a tavoletta

 

Un'automobile in fuga, un'autocisterna sferragliante e infernale che la insegue, una strada deserta e polverosa che si snoda come un lunghissimo e arroventato serpente di asfalto. Questo è Duel. Che altro? Un piccolo capolavoro on the road che nasce come filmetto destinato al mercato televisivo e che poi diventa un'esperienza visiva senza precedenti nella storia del cinema. Il giovanissimo Spielberg realizza così il suo primo lungometraggio, entrando precocemente, e di diritto, nell'olimpo degli dei della regia. Mr. Richard Matheson, autore della sceneggiatura e ancor prima del racconto da cui è tratto il film, è allora uno dei più grandi scrittori in circolazione. 

Il felice connubio Spielberg-Matheson nasce così, partendo da un esilissimo canovaccio da cui si dipana un incubo di 90 minuti, che si lascia guardare tutto d'un fiato e che in più di una scena ce lo fa mancare, il fiato, mentre parteggiamo per il baffuto David Mann, che col suo macinino tenta di scampare alla morte, che ha le fattezze paurose di una gigantesca autocisterna ma non ha volto, perchè il volto dell'autista psicopatico che lo tallona per ucciderlo non ci verrà mai svelato. Nel nostro tempo iperindustrializzato, l'immagine dell'autotreno, la sua imponenza, il suo potenziale distruttivo, suscitano sempre qualche timore e inquietudine al pedone che attraversa la strada, o all'automobilista intento a fare un sorpasso. Talvolta si è quasi contenti di viaggiare la domenica, quando le autostrade sono intasate ma non vi possono circolare i tir. Ma se è proprio una di queste bestie meccaniche a perseguitarci, a volerci a tutti i costi maciullare tra le lamiere contorte, allora non si può che fare salti di gioia, urlare ed esultare come pazzi isterici, esattamente come fa il povero David Mann, protagonista di questo incubo in celluloide, quando alla fine... quando alla fine succede quel che succede e poi scorrono i titoli di coda.

No spoiler! L'opera di Spielberg è un brivido che va goduto dal primo fino al novantesimo minuto, come una partita di calcio. Solo che in questo caso se David Mann vince, vince la vita, e potrà finalmente tornare a casa, dalla mogliettina rompipalle, abbracciandola felice e contento come un sopravvissuto.

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