Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Sulle interminabili strade dell’America profonda, che già evocano ambientazioni da western, si svolge un duello (appunto) fra un automobilista qualunque e un’autocisterna vetusta e ansimante il cui conducente, che non si vede mai in volto (e perciò è più inquietante del Rutger Hauer di The hitcher, che bene o male resta un ‘normale’ serial killer), sembra prima un guidatore indisciplinato, poi uno psicopatico, infine una misteriosa entità metafisica. Lo scontro fra i due procede in un crescendo drammatico e tesissimo, nonostante la ripetitività delle situazioni, e produce un progressivo distacco dal principio di realtà: i piccoli problemi della vita (come il litigio con la moglie la sera prima) diventano insignificanti di fronte a una situazione non inquadrabile entro schemi razionali; e, nonostante le apparenze, il finale non è affatto rassicurante, perché nulla ci viene spiegato. All’interno della filmografia di Spielberg può essere considerato un nocciolo tematico suscettibile di arricchimenti: un Lo squalo senza fronzoli, insomma.
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